Anche ieri mattina castronerie a tutta birra in aula per tentare di coprire il pessimo comportamento del pessimo assessore Maurizio Ciottoli che, quando non sa cosa fare, aggredisce la gente come risposta degna della sua militanza filo-mussoliniana fatta di tubate, cazzotti e sgambetti dovunque si trovi a esprimere “democraticamente” le sue convinzioni. E il tutto perché? Per il fatto che la sua segretaria Aveta si è fatta mamma adottiva del mai-comandante Nesti e ha convinto anche il duo Bimbominkia-Agnellone a chiederne l’affidamento…
_______________
__________________________________
Insomma, vogliamo farla finita con tutte le buffonate messe in piedi da Curreli sul versante del Comune di Agliana? La vogliamo spiegare, in quattro battute, la vera storia dei casini di Agrùmia?
E allora: all’origine della palude c’è una malfamata gestione rossa che un bel giorno decide di promuovere Andrea Alessandro Nesti comandante dei vigili di Agliana.
1. L’amministrazione di Marco Giunti (1999) indice il concorso per lui e gli fa una commissione su misura: come del resto succede sempre. L’Italia è il paese delle raccomandazioni: reali prima; fasciste dopo; democrist-rosse da ultimo e, indi, piddìne. Quanti quattrini si risparmierebbero se si assumesse per chiamata diretta? Una super petroliera di euro: ma, così facendo, non pupperebbero niente i commissari, i sindacalisti e il Resto del Carlino del malaffare.
2. Qualcuno, in anonimo, avvisa la procura che il concorso lo vincerà il Nesti. La procura se ne frega, perché lavora così. Da sempre. A Pistoja e non solo. Loro vanno dove gli pare: e dove passano non rinasce erba per secoli.
3. Nesti risulta primo come da previsione anonima ma non troppo. Tutto tace. Sergio Jubini gli fa firmare il contratto a tempo indeterminato. C’è scritto, sopra, che se accade qualcosa alla graduatoria, il Nesti fuscia via senza neppure il preavviso. Si tenga presente, questo. Lo si ricordi a tutti: in primis a quel bravo scout di Curreli che, di tanto in tanto, tra un barcone di Lampedusa e una marcia della pace, prova anche a fare il sostituto Pm (con risultati spesso dubbi).
4. Intanto è cambiato sindaco: da Giunti si è passati a Paolo Magnanensi. Che riceve una lettera anonima gravida di merda graveolente sulla qualità del comando del Nesti, insediato da poco. Magnanensi manda immediatamente la lettera fetens (ma non è quella scarlatta, Ser Curreli: quella scarlatta riguarda il notaio Muscariello di Montemurlo. Compreso, giudice Daniela Bizzarri, che ha sentenziato a vanvera per omaggiare il Pm in pantaloncini corti?); la lettera fetens, dicevo, alla procura. Magnanensi non vuole insudiciarsi la puntina delle sue ditine… Ma la procura ha il naso otturato dal cimurro e non fa, come al solito, una beata minchia. Anzi: due anni dopo, premia il Nesti e lo nomina Vpo. Un’apoteosi per il non-comandante Nesti.
5. Nel frattempo il secondo in graduatoria di concorso, il dottor Mauro Goduto, con il suo pallottoliere, riesce a rifare i calcoli sbagliati dalla commissione d’esame. E dimostra che il Nesti non è il vincitore. Fatti, non parole.
6. Quanto ci sarebbe voluto a un citrullo medio, di quelli che sanno appena leggere scrivere e fare di conto, per distillare l’idea che la somma dei punteggi non torna e che c’è qualcosa di marcio ad Agrùmia? Bastava uno con la terza elementare dell’epoca del DVX. Ma il 68 ha fatto miracoli. Perciò i comunisti sono più asini dei fascioni: e resistono affidandosi all’avvocata Cecilia Turco, cugina della prediletta da Tom Col, la divinizzata Lucia Turco, non intercettabile. A proposito, come stanno andando quelle cose, Ser Coletta? Tutto a posto o si muove qualcosa? Le sue «prossimità sociali» si sono strette a falange macedone intorno a lei per difenderla pure nell’indifendibilità più assoluta? Come mai così tanto silenzio? Genova le sta forse strizzando l’occhio…?
7. Tar della Toscana, lungi dal lasciarsi perculare dalla Cecilia ancorché di razza Turco, dichiara la nullità della graduatoria. Ergo, per clausola contrattuale, il Nesti è licenziato in tronco e senza preavviso, di fatto e di diritto. Ma l’Intelligenza Artificiale (IA) dei rossi lo sostiene ancora. A spalla: perché lo porta in una bara bara. È il 2010. Magnanensi passa la palla alla Ciampolini che persevera imperterrita: O Nesti o morte! Cerca di convincerlo: facciamo venire il Goduto; gli rendiamo la vita impossibile; lui scappa a gambe levate e tu, sublime reggitore dei vigili, subentri come secondo in graduatoria. E la storia finirebbe lì, ma all’IA (intelligenza artificiale) del Nesti, questa soluzione ripugna. Perciò la guerra continua, Firmato Cadorna.
8. Nel 2015 la Ciampolini viene scavalcata da Giacomo Mangoni. Arriva anche la decisione del Consiglio di Stato su Nesti, ma nessuno se la sente di decidere per il dovuto licenziamento. Tutti “pasta di grano tenero”: forse meglio fracido. Pigliano il Nesti e gli cambiano mansioni. Tutti sanno che è protetto dalla sinistra: la destra freme e scalcia come Furia, cavallo del West che beve solo caffè, Per mantenere il suo pelo, il più nero che c'è… Benesperi e Ciottoli vogliono riportare il senso morale ad Agrùmia. A sinistra O Nesti o Morte!, a destra Niente Nesti solo Onesti!
9. La campagna elettorale del 2019, giocata dalle due colonne (evidentemente di cacca) della destra, sbraita, giura, spergiura, strilla, urla, promette e rigurgita che, se vanno al potere Bimbominkia e Segatura, l’Ale Nesti poco dura.
10. Riescono a vincere: anche grazie a Linea Libera che appoggia il loro programma, tanta è la melma di 75 anni di sinistra ad Agliana. Ma sfortunatamente arriva la Fata dai capelli fucsia che si piglia il Nesti sotto l’ala e lo scalda, protettiva, in ogni modo. E – come dice il poeta – anche alle due colonne Bimbominkia & Agnellone e il gelo del cuore si sfa, | e in petto gli scrosciano | le loro canzoni | le trombe d'oro della solarità. Abbagliati dall’Aveta hanno perso la lor mèta!
Ecco. Da tre anni a questa parte non facciamo altro che sentirci chiedere: ma perché, voi di Linea Libera, avete litigato le due colonne di cacca del centrodestra?
Certo, garzoncelli scherzosi stile Leopardi, siete proprio duri come le pigne verdi! Anzi – procuratori, sostituti, avvocati dell’accusa, avvocati di parte civile, preti, frati e monache –, come diceva il mio (e di don Tofani) professor Noferini, la vostra testolina, a paragone del diamante, è una ricottina…!
Vi s’è detto in tutte le salse e ora ve lo ridiciamo. Ma che sia l’ultima volta, perché anche ieri mattina l’avvocato del Ciottoli ce l’ha richiesto, facendoci cascare di nuovo il cosiddetto pan di mano. Perché s’è rotto con il duo di briscola?
Perché Bimbominkia & Segatura sono due fragili di cervello, che dicono una cosa e ne fanno un’altra. Partono col voler fare pulizia e poi danno retta a Mamma Aveta, che tira la volata al Nesti e tuttora continua a farlo contra e ultra legem. E ve lo dimostreremo presto, pur se con grande disappunto e dispiacere per Curreli, Grieco e Coletta, salvo se altri.
Se ne faranno però una ragione. Intanto il Curreli c’ha sempre Terra Aperta e don Biancalani da accudire, con gli scout dell’Agesci o gli alberi della legalità che lui (ma in buona compagnia al Terzo Piano) non sa neppur cosa sia.
Grieco può leggere davvero la copia forense del mio cellulare (gliene raccomando l’ascolto integrale, insieme a Gaspari e alla dottoressa Martucci: così si renderanno conto delle cazzate dette e fatte per favorire la soluzione-condanna nel maxiprocesso politico); il terzo potrà continuare a interrogarsi sul suo QI nella risposta data, sul tema intercettazioni di Lucia Turco, al luogotenente Daniele Cappelli delle Fiamme Gialle. Un vero – se è vera – insulto sacrilego all’uguaglianza della legge per tutti.
Concludendo. Vi sembra possibile che Snow White and the Seven Dwarfs possano fare il bello e il cattivo tempo della giustizia a Pistoia, o panaj deficienti di materia grigia e avvocati culilingui dell’ordine e della camera penale pistoiese?
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]
________________________
SATIRA CASTIGAT RIDENDO MORES
[ ANCHE QUELLI DEI MAGISTRATI ]
« Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno [Lc 23, 34]
_________________
Comments