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dittatura dei pm. INCHIESTA “OIL FLOOD”, ALLUVIONE DI OLIO (DI SEMI RIFRITTO): E SPERIAMO CHE CURRELI NON SI SIA AGGIUSTATO LE PROVE COME FECE CON PADRE BISCEGLIA

Stamattina un Vpo, durante un’udienza in cui sono stato ascoltato come imputato danneggiatore di un sindaco epigastràlgico e di un ragionier non-dottore, mi ha impartito, da vero filosofo, l’insegnamento magistrale secondo il quale (io non sono molto paziente con certi roboanti tromboni) l’aula Corsini era «il posto della pazienza»

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Ma è proprio vero che hanno chiesto il patteggiamento? Qualcuno dice di no...

Il sostituto-scout Claudio Curreli, quello che iniziò la carriera aggiustando le prove contro Padre Fedele Bisceglia; quello che lavora contro lo stato italiano che lo paga per poi vederselo apparire qua e là come presidente di Terra Aperta, apertamente favorevole agli ingressi illegali di clandestini nella nostra provincia; quello che opera nel tribunale di Pistoia a fianco della moglie Nicoletta Maria Caterina Curci, giudice delle esecuzioni, in collisione con le norme di incompatibilità ambientale, ma – parola del presidente Barbarisi – protetto dal Csm che, da Roma, non ha niente da eccepire: quel sostituto lì, che solitamente s’appassiona a rinviare a giudizio con capi d’imputazione che sono un’indecenza di copia-incolla da Amazon, sta salvando Pistoia dall’alluvione di oli usati per friggere due volte. Oil Flood, alluvione di petrolio. Anche Pasolini ne aveva scritto un romanzo, rimasto incompiuto.


Sarà anche petrolio, come traduce l.a. sulla Nazione, ma quel poco che Curreli confeziona ogni volta che non pianta alberini al liceo Forteguerri o non va a sventolare bandierone arcobaleno per la pace o a fare campi-scout, non dovrebbe (visti i suoi precedenti di errore al 26%, come sottolineò Coletta al Canto al Balì di don Manone Bardelli) essere messo sul vetrino del microscopio per testare con certezza la sua operatività, specie in relazione dal famoso (e da lui normalmente disatteso) art. 358 cpp.?

Oggi, 8 maggio 24, ore 12. Scena con Benesperi e ragionier non-dottor Romolo Perrozzi in Aula Corsini prima dell’inizio delludienza

Stamattina un Vpo in un’udienza in cui sono stato ascoltato come imputato, mi ha impartito, da vero filosofo, l’insegnamento magistrale secondo il quale (io non sono molto paziente con certi roboanti tromboni) quel luogo lì era «il posto della pazienza».


Di posti, per l’esattezza, io ne conosco molti, dai licei all’università dove ho insegnato. E assai più nobili, come Il posto delle fragole di Ingmar Bergman che, scommetterei, quel Vpo non sa neppur cosa sia.


E tuttavia quel Vpo là (lo fu anche, Vpo, quel bravo usurpatore del comando dei vigili di Agliana, Andrea Alessandro Nesti; e forse sarà per questo che Curreli lo protegge), seppure involontariamente, ha colpito nel segno.


Quella pazienza di quel posto, l’aula Corsini, non viene tanto dall’attesa, quanto, etimologicamente, dal verbo «patire»: patire l’arroganza del potere dei Pm/Vpo, che si gloriano di sbagliare solo nel 26% dei casi a Pistoia (ma nel resto d’Italia almeno al 40%); patire il sopruso, la tendenza alla sopraffazione della persona dell’imputato che, fino al pronunciamento della Corte Europea, è comunque innocente.


Ma nell’Italia antifascista della dittatura dei Pm, il genoma è quello evidenziato stamattina in aula: il Perrozzi è una persona perbenissimo perché aveva tutte le autorizzazioni per sputtanare l’area protetta EC2 del Montalbano, conservata intatta finché non è arrivato lui, il non-dottore, a sgangherare norme e regole anche in virtù dell’aiuto decisivo di uno dei dipendenti del Comune, il geometra Giorgio Innocenti il quale di mattina faceva il comunale e il pomeriggio lavorava nello studio dell’ingegner Alberto Sassaroli, tecnico di fiducia del Perrozzi, millantatore di laurea.

Se Coletta da me non accetta alcuna segnalazione, ma Curreli, al contrario, riceve e mette nei capi d’imputazione lettere dell’Avv. Giovanna Madera di questo tenore, e spedite a qualsiasi ora del giorno e della notte, ditemi: dove sta la terzietà, l’imparzialità e l’indipendenza del magistrato? Nella protezione che Curreli gode dal Csm a Roma?

Questo molti Vpo – aberrazioni viventi di una giustizia inquinata dalla mistura delle funzioni (avvocati che si trasformano in giudici e pubbliche accuse a seconda dei tempi e dei luoghi: vi sembra compatibile sotto il profilo della terzietà, imparzialità, indipendenza?) – non sembrano non dico saperlo, ma volerlo considerare: perché sono fieri di lavorare per mille Curreli che parano loro le spalle (come le hanno parate, per motivi loro, a gentuccia come il sindaco Benesperi e il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, la cui avvocata era autorizzata a scrivere direttamente al Pm anche di sabato e domenica d’agosto alle 21 e alle 23:30, dato che per certi tomi neppure per Coletta valeva il principio della irritualità delle denunce).


Seguendo il principio del Vpo di stamattina le patenti di guida false distribuite «a pago» a Napoli dalla Motorizzazione Civile, fanno – comunque – di certi stronzi, delle persone di assoluto riguardo… Ma si può ragionare così?


Non so – e non l’ho chiesto a l.a. – se l’articolo da scritto è nato per la sua presenza in aula con Gaspari (un altro che non verifica niente e ossequia il Pm senza battere ciglio) e con Curreli; o se il cronista abbia riferito quello che gli aveva a sua volta riferito qualcuno del Terzo/Secondo Piano del tribunale.


Io so solo – e lo so per certo, perché ho parlato personalmente con una persona di quelle che si dice abbiano chiesto di patteggiare – che lei, la persona interessata, non ha fatto alcuna richiesta di patteggiamento; e che, per la notizia data, si tratterebbe solo di passaggi sotterranei fra Pm & C.


Cari procuratori della repubblica, il giornalismo si fa così. Specie quello montanelliano. Dal cui metodo è escluso il sequestro dei giornali: pratica molto fascista e, a guardare i vostri movimenti, assai cara a voi tutti del Terzo Piano.


E proprio mentre tutti gli altri giornalisti pistojesi iscritti all’albo (del vendimonio di stato) dormono beati come principesse ma senza il pisello sotto il culo.


Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]

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