La pista di pattinaggio sarà chiusa, con il Pie Donne Fan Club che resta indifferente al disagio delle famiglie con ragazzi che pattinano. Una lettrice ci critica, vediamo per cosa
AGLIANA. Il commento della lettrice Elena Marini, apparso nella coda fèisbuc di un post sulla vicenda della chiusura della pista di pattinaggio ad Agliana, ci è caro proprio perché permette di presentare ai lettori il significato dell’articolo 21 della Costituzione e definire così il modello del giornalismo montanelliano tanto apprezzato e osannato da molti, perseguitato dal trio Grieco/Curreli/Contesini che hanno chiesto e ottenuto dalla Gip Martucci il sequestro di Linea Libera.
Elena Marini è una brava nonna, ma evidentemente non ha tra i/le nipoti/e qualcuno/a che svolge la disciplina del pattinaggio a rotelle: in ogni caso le piace la stampa che parla delle “sagre delle frittelle”, come solitamente è quella strutturata-attovagliata-azzittita, non i giornali di critica e satira politica come il nostro.
Elena – che è addirittura “rimasta attonita” dalla notizia – non si pone il problema sull’interesse generale di un servizio soppresso che vede l’impegno di frequentazione di una palestra attrezzata, fuori comune, perché ad Agliana, non esiste più.
Infatti esisteva, ma è stata abolita dal don Tofani, come spiega bene il giovane Anthony Lo Zarro che è stato ospite della Portaperta e ricorda che c’era fino a circa tre lustri fa. Alcuni genitori di ragazze pattinatrici ci spiegano che l’ipotesi di una pista non è in contrasto con l’attività di un oratorio anzi, sarebbe ad essa complementare.
Prima di procedere, il lettore potrà acquisire gli strumenti necessari e consultare il massimario sulla “Libertà di stampa” – tanto festeggiata dalla mummia sicula e da Benigni a Sanremo, ricordate? – e così capire meglio il contesto dell’analisi, leggendo proprio il pensiero di Pierluigi Battista risalente al 2010.
Mai come oggi che tanti democratici hanno oscurato Linea Libera, il problema dell’autoritarismo fascistoide verniciato di legalitarismo, è attuale e appropriato a rappresentare la minaccia per la libertà di opinione e la formazione di una coscienza civica improntata alla consapevolezza dei cittadini.
Tornando alla pista di pattinaggio “mancata”, c’è da chiedersi se è vero o no che tale impianto sportivo è necessario alla cittadina di Pedrito; e come mai nessuno dei genitori interessati all’articolo si sia offerto di condividere l’articolo stesso per sostenere un’esigenza non certamente esclusiva ed elitaria.
Questo fatto può dirla lunga sulla libertà di pensiero di vari aglianesi che pure sono vissuti – come dice la sinistra locale con orgoglio – per 75 anni nell’esaltazione della Costituzione da parte di un paese di indòmita fede partigiana e antifascista.
Il silenzio, in questo caso, si chiama quando va bene reticenza, o, quando va peggio, omertà. E se volete capirne meglio la portata, rivedétevi il film Centopassi di Marco Tullio Giordana sulla vicenda di una altro perseguitato, Peppino Impastato.
A questo punto manca solo che l’amministratore del profilo Facebook “Agliana 51031” (free from politics) ci scriva per diffidarci dal fare collegamenti con i nostri articoli dal taglio tanto eminentemente politico, e poi siamo a posto.
Per Agrumìa, si intende!
Alessandro Romiti [alessandroromiti@linealibera.info]
Comments