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memento, homo. PARCE SEPULTO...? NO, SOLO «VERGIN DI SERVO ENCOMIO E DI CODARDO OLTRAGGIO»

Adesso possono iniziare le “grandi manovre” per accreditare i diàdochi successori al trono di TVL e MAIC

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Luigi Bardelli se n’è andato e La Nazione esce, poco più di mezz’ora fa, con un magnificat stile-Pistoja.


Dinanzi a un morto le uniche parole degne di fede (anche cattolica, pur se non siamo credenti) sono quelle del nostro titolo, che aderisce alla figura e all’opera di chi è, in questo caso, il protagonista del “nulla eterno” che ci interessa.


“Ricordati, uomo che sei polvere” e “abbi pietà del defunto”. In termini pienamente coerenti per chi, come noi, da normali cronisti, ha giurato fedeltà alla realtà storica come il medico la promette al paziente nel Giuramento di Ippocrate.


Ecco perché la nostra scelta su questo più che discutibile personaggio, che non ha mai smesso di stupire, ed è sempre vissuto facendo solo quello che voleva a dispetto di tutto e di tutti.


Il nostro parce sepulto indica la volontà di tacere per essere «vergin di servo encomio e di codardo oltraggio», roba ben più adatta a La Nazione, portata per natura all’esaltazione antistorica dell’in-verità come regola dell’informazione e del «politicamente corretto».


Per Luigi Bardelli, di cui tutti, a gara, ricorderanno le meraviglie e i miracoli, l’unico commento possibile e, a nostro giudizio, storicamente giusto (anche se, all’apparenza, cinico) è questo:

EI FU

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Edoardo Bianchini Giornalista arrestato, condannato e sequestrato – nel generale silenzio – per l’affermazione della verità e della libertà di pensiero e di stampa, da parte di magistrati pistojesi che certamente non fanno parte della cerchia anticostituzionale e dittatoriale della fascista Giorgia Meloni

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