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problemi di montagna. CI DISPIACE DI TUTTO, SPECIE DI MANES CHE MANGIA TUTTO E LASCIA SOLO BUCCE

Aggiornamento: 11 mag 2023

La Montagna vive di padroni e il signore dynamico, piano piano, sta invadendo tutta la Montagna, ma chi dovrebbe provvedere, cioè la politica, se ne sta zitta e buona



Un altro pezzo della Montagna che se n’è andato

Ci dispiace che un riferimento storico come l’Albergo Ristorante “Il Cacciatore” di San Marcello – mi rifiuto di scrivere anche Piteglio – abbia deposto piatti, forchette e bicchieri per la giusta e meritata pensione.


Ci dispiace che un caro amico come Riccardo (e con lui la sua famiglia) abbia giustamente deciso di riposarsi e godersi, glielo auguriamo di cuore, i tanti anni che ancora gli rimangono.


Ci dispiace che un altro tassello del turismo montano, eccellente e rinomato per qualità e serietà, venga a mancare sul territorio.


Ci dispiace che la libera iniziativa, quella che lavora, produce e non sfrutta, lasci il posto ad un futuro i cui contorni presto vedremo.


Una cosa è palese: la Montagna vive di padroni, si chiamino Orlando, nel secolo scorso, che dette da mangiare a tutta la Montagna con le sue fabbriche e tanto, tantissimo ricevette in cambio; o si chiami Dynamo, quell’ente del terzo settore che si sta fagocitando tutta la Montagna con gli squittii di erotico piacere delle mondine che ambiscono a diventare “signore”.


Il Cacciatore ha una storia antica che parte dai Casotti di Cutigliano e approda a Mammiano; certo non esteticamente in armonia con l’ambiente, ma fucina di professionisti che da lì si sono poi spostati in altre parti d’Italia a promuovere la nostra cucina e le nostre tradizioni culinarie.

La casa del padrone

Attente, passionarie del Dynamo, l’arte culinaria è altro da quella forse da alcuni percepita… Qualche imprenditore locale si è fatto avanti per rilevare l’attività? Sì, attraverso i suoi uomini, Manes, l’uomo di Renzi e del “terzo settore”, l’uomo dei pomodori al rame a Fornaci di Barga e l’uomo che ha smantellato quello che rimaneva degli Orlando, inducendo lavoratori e famiglie ad andarsene dalla Montagna pistoiese.


Il signore del Dynamo che ospita, per breve periodo, bambini ammalati e chiude e sigilla la sua struttura nel periodo Covid, invece di aprirsi e mettersi a disposizione, nonostante i suoi medici ed i suoi ambulatori tanto decantati nelle sue locandine promozionali, con il complice silenzio di un’amministrazione comunale che vive a suon di comunicati stampa.

Questo signore, piano piano, sta invadendo tutta la Montagna, ma chi dovrebbe provvedere, cioè la politica, se ne sta zitta e buona.


Politica di sinistra e finanza sono culo-e-camicia. Enrico Rossi e Vincenzo Manes, i due distruttori della Montagna Pistoiese. Il primo ha iniziato col disfare la sanità montana

Vince la tristezza, non la voglia di fare polemica; una tristezza che fa quasi rimpiangere i vecchi comunisti, persone per bene ancorché tarati in partenza, che vedevano in ogni iniziativa privata un attacco al popolo lavoratore…


Tristezza nel constatare come sia facile acquistare il consenso in cambio di pochi posti di lavoro alla faccia di un disegno più completo di salubrità del territorio non solo a livello ambientale ma soprattutto mentale.


Perché questo manca: il cuore e il cervello per pensare in grande e la giusta pretesa di essere sostenuti da un’amministrazione pubblica che sa solo chiacchierare.

Mi si è rotta la lavapanni: che dite? Mi rivolgo al Dynamo? Vorrei roba pulita e ripulita…


Felice De Matteis [redazione@linealibera.info]



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