Alla prossima il trio bimbominkia-tubador-Aveta chi manderà in rovina per una lettera anonima (irreperìta da Linda Gambassi) inviata alla segretaria dai capelli fucsia da persone di dentro al Comune d’Agrùmia abituate a violare la segretezza del sistema Urbi-database? Si pone la domanda alla Maria, perché dimolto attenta se ne stia...
La cosa peggiore che ci potesse essere, per il mondo antico, era l’incapacità dei singoli soggetti di non riuscire a sottrarsi al ridicolo, alla macchietta di se stessi. Quando uno diventava macchietta di sé, era la fine. Altro che bullismo e citrullate del politicamente corretto! Le sganasciate, del pubblico a teatro e del popolo in piazza, erano la condanna perpetua per i dementi senza ritegno a salvaguardia del proprio decoro.
Il popolo derideva Nerone (e ci ha riso fino alla macchietta di Ettore Petrolini contro Benito). Quello di Atene derideva i cretini rappresentati nelle commedie di Aristofane, mentre a Roma, dinanzi ai vecchi cadenti e sdentati che s’innamoravano di giovinette, dando forma concreta al ridicolo del contrasto fra il montone scornato e la giovane agnella al pascolo della vita, c’era quasi un carnevale in corso.
Così il nostro piagnucoloso ex-falsoamico Benesperi, che avevamo aiutato in campagna elettorale se non altro per il nobile fine di togliere dalle palle degli aglianesi dei Piccoli Dementi ambiziosi, che ora tornano a galla con personaggi alla Guido Del Fante – che non ne sa una, ma ne fa tante –; il piagnucoloso, dicevo, si ripresenta e pretende di dar da bere all’elettorato, finora trattato come un cornuto per 5 anni, che solo il bimbominkia può garantire il buon governo. Ed è vero: ma solo se per governo si intende il concio che i contadini stendevano sui campi nei tempi gloriosi del ventennio quando Agliana, che oggi è rossa, era nera come il culo di un africano, di notte, sul Mar Nero.
È cominciata la nuova campagna elettorale. Basata sulla merda dei 5 anni di niente benespèrico, ma accolto come cacio sui maccheroni da Claudio Curreli e dalla procura di Pistoia che, vogliosi del sangue di Linea Libera (il giornale della verità sgradito agli dèi), hanno preso le cicalate del bimbominkia come un Pentateuco (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio) degno delle tavole di comandamenti di Curreli-Mosè sceso dal Sinai.
Il manifesto, però, della nuova infinocchiata della destra aglianese, come tutte le opere di mitologia e acchiappa-citrulli, un qualcosa di vero lo contiene. E dunque vediamolo.
Dice Luca il mentitore, quei che vomita a tutt’ore: fatto tanto a destra abbiamo, per Agliana e più di Adamo. Si dimentica peròe, questo mal-di-pancia eroe, oh, di aggiungere un totale lemma infame: tanto MALE!
Pòscia il sindaco in diarrèa, per la qual sempre corréa verso il bagno in tutta fretta, cosa aggiunge, Ser Coletta? Che oltre al mal sin qui raccolto, ne vuol fare ANCORA MOLTO.
Non contento del porcaio, che ad Agliana ha pòrto un guaio, vuol durare altri cinqu’anni, a far strame, merda e danni: tutti quanti a larga mano, questo sindaco nostrano!
Mi spiego meglio e chiarisco di più. Se la procura di Pistoia, com’è suo dovere, facesse le indagini a mo’ di vero cristiano e non come il Curreli (e gli altri in fila), Luca Gaspari non avrebbe mai fatto la figura che ha fatto mentendo e fingendo di non essere al corrente delle verità ammassate da Claudio l’anti-frate contro la verità oggettiva che il magistrato deve a chi gli paga lo stipendio, in questo caso immeritato.
Per chiarezza:
1. Benesperi non è un epigastralgico che scachetta dappertutto come un’anitra perché Linea Libera, che ne ha sostenuto la campagna elettorale del 2019, lo ha perseguitato e vessato e ricattato ed estorto e contorto e carlo-Dapporto e gettato in sconforto e piantato a cetriolo nell’orto. Tutto questo è solo una narrazione messa insieme con lo sputo per mascherare una deficienza di visione politica e di coraggio civile nel portare a compimento le proprie promesse elettorali: perfino quelle a costo zero. Come tenere al suo posto (cioè a casa) il mai-comandante Nesti beneficato da sinistre e procure, in nome della democratica libertà di fare come cazzo si vuole;
2. Benesperi, malconsigliato dalla sua avvocata Elena Augustin, ha infamato, diffamato, calunniato Linea Libera inventandosi malattie di cui ha sofferto sin da bimbino, quand’ancora non s’era evoluto in bimbominkia. Debole di colon e di sfintère, aveva molti guai mattine e sere; e fece come Claudio Imperatore: «se concacavit» ante Dio Signore. Spiego per chi non sa il latino e la storia: il marito di Agrippina Minore, l’imperatore Claudio (non Curreli, sia chiaro!), dopo aver mangiato una pentola di funghi velenosi (ecco perché Renzo Dell’Anno andava a funghi, ma solo e sempre con il commendator-ladro Mauro Gualtierotti!), spira e passa a miglior vita.E in cielo – ce lo dice Seneca, in una sua operetta (“Lo zucchino nel culo”, in greco Apokolokýntosis), quel Claudio lì esclama: vae me, puto, concacavi me, ossia «povero me, penso, mi sono riempito di merda dalla testa ai piedi!»;
3. Benesperi iniziò a peggiorare nelle sue condizioni epigastràlgico-diarroiche non appena iniziò la campagna elettorale. Fu lì che si guadagnò sul campo il titolo popolare di Cacaiola, odiato da Giuseppe Grieco di Partenope. Sul mio cellulare, illecitamente sequestrato da Claudio (non l’imperatore) Curreli col beneplacito della Gip Patrizia Martucci – il tutto senza una minchia di indagini verificate –; sul mio cellulare, dico, oggi (al Curreli piacendo o no) certificato in copia forense voluta dal genius o nume tutelare del giudice Gaspari, c’è una sfilza di conversazioni tra me e quel fascista falso testimone in aula e calunniatore di Maurizio Ciottoli: un’antologia in cui il manganellatore della Ferruccia ci racconta che le storie, fatte passar per vere da Curreli, sono una solenne «concacatio»: in altri termini una vera e propria “cacaiola auto-scacazzata” e addosso e intorno dal bimbominkia. Ovviamente con la complicità della procura auspice Curreli, che si è affrettato (ci ha messo solo 3-4 mesi) ad abigeare un gregge di querele di scemi a iniziare dal ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, favorito dal Comune di Quarrata e – in ipotesi – «prossimo sociale» di Curreli stesso. O altrimenti non si spiega tutta la follia del sostituto nel raffazzonare una montagna di rifiuti solidi urbani fatti passare per «disegni criminosi».Un sostituto il quale – e lo dico da docente universitario in grado di farlo legittimamente – capisce l’italiano come il codice penale, se si sente un divino ermeneuta e si gasa a inventarsi il reato di stalking giornalistico senza essere in grado di intelligere che questa sua ardua esegesi oltre che un’eccelsa minchiata, è una prova del suo sistematico e pericolosissimo «stalking giudiziario».Possibile che nessuno dei suoi colleghi e superiori se la senta di farglielo gentilmente notare? Allora è vero – come sostiene il presidente del tribunale Barbarisi – che costui è iper-protetto, onde si dimostra che la legge non è uguale per tutti e la Costituzione è trattata a villanìe dai perversi subagenti del primo magistrato d’Italia, il non-presidente Sergio Mattarella (Catilina, bisnonno dei pistoiesi, aveva lo stesso nome… Sarà un caso o un omen?). E allora nessuno di noi, poveri cittadini comuni, vuole capire, come Daniele Cappelli, che, mutatis mutandis, il Pm Coletta la sorella della dinastia Turco di Pistònja, non la intercetta!
4. Benesperi voleva sanificare il Covid del Comune di Agliana (portato dalle orde della sinistra più devastanti di quelle di Attila), ma poi vi s’è accodato e con la coda fra le gambe: a. s’è tenuto il mai-comandante Andrea Alessandro Nesti; b. ha lasciato che la sua segretaria dai capelli rosa proteggesse la gromma dello zoccolo duro comunale, di cui era stata messa a conoscenza attraverso le denunce pubbliche da noi comunicatele per Pec; c. ha diviso democraticamente le provvidenze statali per i bisognosi (6 mila euro) devolvendole tutte solo a don Tofani, prete decano, borsa aperta e sempre in mano; d. ha onorato le donne del Pd come donne dell’anno a iniziare dalla Lucilla Di Renzo, sua acerrima ex-nemica, poi lambita e rileccata a dovere (lei che mangiava le pere all’orto del San Jacopo insieme al co-inciuciato Tomasi grazie al doppiogiochismo del senator La Pietra); e. voleva rimettere i crocifissi nelle scuole e invece ha riappoggiato solo le beate minchie alle chiappe degli aglianesi che lo avevano eletto.Insomma bimbominkia – come lo appellava a presa di culo la vigilA Claudia Vilucchi, fidelizzata al Ciottoli picchiatore-squadrista – ha dato il peggio di sé, anche con certificati fasulli di psichiatri (questa fetta di medici sono molto richiesti in Agliana e dintorni) e condiscendenti medici condotti (alla menzogna);
5. Benesperi si è tenuto e si tiene, come assessore incensato, un falsario, un falso testimone in aula, un calunniatore eclatante (Gaspari era forse cieco per pressioni di Curreli-Coletta-Grieco, quando ci ha condannato nonostante fosse perfettamente informato di tutto? È questa la funzione del giudice a Pistoja e in Italia? Se è questa, viva l’Ungheria di Orbán, kurvá onjadat!). Parlo del Ciottoli, definibile con un eccellente epiteto latino gàneo (genitivo ganeònis) ovvero «magnone e bordelliere dominato dalla propria trippa e dal proprio becco dell’otre (ovvero “il pipi”, come lo chiamavano i greci). Un Ciottoli che vota benefici economici per la sua famiglia (ventimila euro a favore della ditta del fratello) senza neppure astenersi per conflitto d’interessi…
Vi basta? Volete continuare a votare il bimbominkia-cacaiola, o voi 5 partiti (di mente) che lo appoggiate? Ma siate seri, via! Appoggiàtelo sì; ma al muro. E lapidàtelo come s’addice alle prostitute secondo la legge mosaica e oggi anche secondo le regole dell’inclusività di chi, come Mattarella, è e si mostra festosamente filo-ramadàno. Accomodatevi, se così vi sembra d’imboccare la via giusta.
Personalmente dissento da Curreli, da Coletta, da Grieco e dai due geni (De Gaudio-Serranti) che hanno sparato sulla Croce Rossa della Turelli grazie alla generosità mostrata da questi due sedicenti politici (Benesperi-Ciottoli) capaci di mandare al patibolo l’innocente che faceva ombra alla persona luminosa come il mai-comandante Nesti: un agnello di dio caro alla sinistra, alla destra deviata e anche alla procura, se ciò può servire a cancellare (come erroneamente credono al Terzo Piano) la verità dal mondo, massacrando Linea Libera!
PS – Alla prossima il trio bimbominkia-tubador-Aveta chi manderà in rovina per una lettera anonima (irreperìta da Linda Gambassi) inviata alla segretaria dai capelli fucsia da gente di dentro al Comune abituata a violare la segretezza del sistema Urbi-database? Si pone la domanda alla Maria, perché dimolto attenta se ne stia...
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]
___________________
QUESTA NON È INCONTINENZA, SEMINARISTI DELLO “STATO ETICO”.
È SEMPLICE CULTURA, CHE AL TERZO PIANO NON BRILLA PROPRIO…
Sottolineo, alla cortese attenzione dei censori del farisaico «Stato Etico» di Mattarella & C., che questo intervento è pubblicato come un pamphlet ovvero una satira menippea in cui rime e prosa si organizzano liberamente per colpire l’oscenità del mondo alla rovescia che stiamo vivendo.
Perciò Honni soit qui mal y pense, o esercito degli scout della legalità!
_____________________________
Kommentarer