“Si sa che la gente dà buoni consigli Sentendosi come Gesù nel tempio. Si sa che la gente dà buoni consigli Se non può più dare cattivo esempio”… È un po’ quello che accade a Pistoia con una procura impostata solo verso l’autoaffermazione ad ogni costo: anche contro la macroscopica evidenza dei propri pervicaci errori. Riflettete su Vicofaro free e il sequestro di Linea Libera – che peraltro continua a parlare liberamente come le compete per Costituzione
Che ciascuno faccia il suo è un principio fondamentale per uno stato liberal-democratico. È prova certa di libertà: Zelensky manda a morte la gioventù Ucraina, ma difende la democrazia, valore dell’Occidente promo-musulmano; i pro-Palestina vogliono genocidiare Israele perché, dicono, genocidia la striscia di Gaza; Biden-bidet scorreggia come un F16 in decollo, ma, pur essendo sulla soglia dell’Alzheimer tanto da cadere ogni volta anche da due scalini, siccome fa la guerra a Putin, che è il maledetto per definizione, ha ragione e deve essere osannato come Cristo che entra in Gerusalemme il sabato santo.
Mancava solo Bergoglio all’antologia della demenza, ma ha benedetto i gay e quindi anche lui ha dato il meglio della demo-eresia.
A Pistoia – come ho scritto e continuerò a scrivere fino alla nausea – abbiamo 8 stelle fisse di prima grandezza al Terzo Piano del tribunale (1 capo e 7 sostituti), e una confusione mentale in entrambòtto, di quelle da fare spavento perfino a Shatàn, Satana.
Se dovessero passare – anche solo per sbaglio – un esame psico-attitudinale, gli otto personaggi in cerca di autore manderebbero in tilt qualsiasi macchina della verità e farebbero saltare perfino la macchina della Tac cerebrale, viste le loro schizofreniche condizioni oggettive rilevabili ogni giorno dalle loro decisioni, il più delle volte assunte non ad, ma contra personam.
Intanto per questa provincia-sentina masson-opudeist-cattocom-ladronica, che ci dobbiamo ciucciare come il famoso calzino di Bart Simpson, il nostro stato (minuscolo) di Mattarella filo-ramadano; stato corrotto a conduzione “autorità costituite-mafia” (vedi Bari e poi schianta; vedi Napoli e poi muori; vedi Venezia e poi affógati nel canal della Giudecca; vedi Quarrata e asfissiati nella cacca del Comune Pd etc. etc. etc.); il nostro stato spende (stando alle tabelle dei parlamentari, cui sarebbero, salvo errori, agganciati i magistrati) 16 mila per 8 € mensili, pari a 128 mila € (= £ 247.842.560: per gli asini sono milioni), valore che moltiplicato per 12 mensilità porta a 1 milione e 536 mila €. Più la tredicesima, salvo se altro: 1 milione e 664 mila € all’anno (in £ 3.221.953.280: per gli asini 3 miliardi, 221 milioni, 953 mila, 280 all’anno).
E siamo solo a livello-base, perché non tutti gli 8 astri fissi del cielo pistojese hanno la medesima anzianità e lo stesso regime retributivo. Se il conto-base è più o meno giusto, forse un 20% in più c’è da calcolarlo: come il 26 % di errori giudiziari di cui ci parla Coletta dal casa di Luigione Bardelli al Canto al Balì.
Ora: se analizziamo la spesa e la resa delle cosiddette risorse umane del Terzo Piano nell’àmbito dei loro risultati lavorativi (sto parlando di: Tommaso Coletta, Pm capo; Giuseppe Grieco, Claudio Curreli, Luigi Boccia, Leonardo De Gaudio, Linda Gambassi, Luisa Serranti, Chiara Contesini, sostituti); e se, come sarebbe forse giusto ed equo, riflettiamo sul 26 % di errori delle risorse umane di cui sopra: dovrebbe essere stipendialmente (e non solo stipendialmente) abbattuto lo spreco di spesa. E sarebbe molto meno vergognoso l’osceno divario che intercorre fra costi e ricavi. Con ciò non credo che qualcuno possa risentirsi per essere stato offeso: infatti la verità può uccidere, ma non offende mai.
Il 26% di 1.664.000 € porta a un taglio di 432.640 €, che non sono certo una caccola, ma quasi un miliardo delle vecchie sante lire del tempo di Craxi ladro.
Se poi andiamo a vedere i meravigliosi risultati ottenuti sul campo dai personaggi in cerca d’autore, lascio ai lettori della Pasquetta ogni considerazione necessaria e conseguente:
1. Tommaso Coletta predica che lui delle prossimità sociali se ne fa «un baffo d’aringa»: ma minaccia il luogotenente della finanza Daniele Cappelli dicendogli che “lui, la sorella di Luca Turco, non la intercetta”. 30 e lode in diritto penale e 110, magna cum laude et cum manibus in pasta, in tesi magistrale;
2. Giuseppe Grieco offende gli imputati in aula (“Come fa lei, Romiti, a seguire il Bianchini che è piano di querele? Non si vergogna…?” e non solo…); dichiara l’indichiarabile (“la normativa sulla viabilità minore in Italia è materia privatistica”; scende in aula e fa condannare da Alessandro Azzaroli mia figlia a 15 giorni di carcere per un’ammenda da 150 miserevoli €: così colpisce di traverso [a sistema mafioso] il Bianchini che non obbedisce alle «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci, e fa il ganzo dichiarando di aver letto e ascoltato tutto il mio cellulare sotto sequestro [3-4 anni di roba: impossibile e si vede);
3. Claudio Curreli, protegge i clandestini e perciò Vicofaro, ma è talmente protetto dal CSM (così scrive il presidente Maurizio Barbarisi) che nessuno osa toccarlo: parola, anche, di Procura di Genova, che scende tanto in basso nel perpetuare le ingiustizie evidenti del capo Scout seguace della cattolica Agesci e qua giunto dalla Shardania ma solo dopo le vergogne dell’indagine falsata contro Padre Fedele Bisceglia. Addirittura Curreli, di notte, elucubra e si inventa un reato inesistente: lo stalking giornalistico o del giornalista. Di tutto il resto ne riparliamo, magari, in altra sede;
4. Luigi Boccia giunge tra i discendenti di Vanni Fucci, e si fa dare la residenza in una casa che non ha né porte né finestre, perché vuole mandare uno dei suoi rampolli (credo la figlia) in una scuola pubblica da cui, per fare posto al suo sangue di nobil casato di Ottaviano, deve essere estirpata la figlia paria della vigilA Tormentoni, subordinata di quel comandante Napolitano che, con Boccia, condivideva, all’epoca, il Club del Napoli nella sede del Barracuda; una sorta di “camera di consiglio” del tribunale di Pistoia;
5. Linda Gambassi tiene “a galleggio”, per 5-6-7 (quanti?) anni, la storia dei tumori della Piana Pistoiese, vittima dell’inceneritore di Montale Poi manda tutto all’archivio – tanto Coletta non permette a nessuno di fare copia del fascicolo e di poterlo studiare con attenzione. Alla Linda del Valdarno se tu, Edoardo Bianchini, ricorri per avere una lettera anonima, che puzza di cosca mafiosa interna al Comune di Agliana, e che viola il segreto epistolare della corrispondenza privata, sta’ certo che lei manda tutto all’archivio, sostenendo che: 1. non le hai detto dove trovare quella lettera; 2. non gliene hai neppure mandato una copia.O Linda, ma se la lettera ce l’avessi avuta, mi sarei guardato bene di venire a svegliarla dal suo sonno di Bella Addormentata, non crede? Non sono mica cretino come pensate voi della procura…;
6. Leonardo De Gaudio viene mandato a indagare sul Carbonizzo di Montale (soprattutto per difendere lo stoccafisso sindaco Betti, i suoi intrallazzi e la Misericordia, nonché il notaio Muscariello di Montemurlo, quello della famosa lettera scarlatta di Curreli). E lui scende dal cielo come un Cristo trionfante e scrimina un malaffare più chiaro del sole. Poi, per lui, basta solo accennare alle vergogne del Gatto di Montecatini, e del “puttanaio” degli arresti delle vigilesse di Agliana. Se si fa con cognizione di causa si hanno immediatamente i conati di vomito;
7. Luisa Serranti la mandano a salvare il Comune di Quarrata e il suo sindaco Marco Mazzanti, con segretario e uffici falsari, mentitori e corrotti. E la Luisa fa svolgere indagini ai soliti Panarello della polizia giudiziaria CC. Permette loro – serietà ineccepibile! – di indagare per telefono e di credere – pensate alla stronzata! – a una lettera che il segretario Luigi Guerrera “trascrive” (ripeto: trascrive!) a nome di un tale Marco Baldi, senza fornirne copia in formato forense. E io ci credo perché sono uno che si fa prendere alla cestola a uccellagione, o alla mazzàcchera come le anguille della Valdichiana, eh?
8. Chiara Contesini, con la sua arietta da scutèrzola rabbiosa su tacco 9-12 in aula e ballerine in ufficio, sbaglia copia-incolla e confonde fischi-per-fiaschi, cavoli-per-carote, lucciole-per-lanterne e (absit iniuria verbis) culo-e-quarantore.
Mattarella, ma la vogliamo fare finita con questi sconci? Consiglio Superiore della Magistratura, Associazione Nazionale Magistrati, sistema-Palamara, la volete piantare di prendere in giro un volgo disperso che nome non ha, ma che, per Costituzione, è vostro sovrano e datore di lavoro, a cui estorcete i vostri più che lauti emolumenti manifestandogli, a ringraziamento, tutto il vostro scoptico volgare disinteresse?
La volete smettere, fra tutti, di imporre la vostra dittatura dei Pm, sporcando, con le vostre aberrazioni e pressioni indebite/illecite, l’onore di quei vostri colleghi rispettabilissimi che – al contrario di Luca Gaspari – non hanno intenzione di obbedire, come schiavi, ai vostri ordini legalmente indecenti?
Lunedì dell’Angelo della resurrezione? No. Forse sarebbe assai meglio, se l’aluto fosse quello della morte.
Edoardo Bianchini
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Una volta che uno ha superato l’esame di stato per la professione di giornalista, “semel sacerdos, semper sacerdos”. Ed io, modestamente, lo superai, o gentili dittatori senza freni né pudori!
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