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dittatura dei pm. «CARO TOM COL… MA ALLORA NON HAI CAPITO CHE IO NON SMETTO DI SCRIVERE SE NON MI SPARI FRA GLI OCCHI!»

Caino non deve essere toccato. Nemmeno se lo vogliono Tom Col o Ale Buzz. L’informazione è, di per sé, santa e inviolabile. È come la parola di Dio, a cui Curreli si professa fedele con l'Agesci



Linea Libera non è cancellabile dalla faccia della terra. Dovete arrendervi

Il nostro beneamato patriarca, procuratore capo di Pistoia, quel Tom Col che s’approssimò a Massimo Donati del Tirreno dichiarando che lui avrebbe lavorato per la gente comune, ieri, come la Fede nel 5 Maggio del Manzoni ha potuto scrivere, attraverso una prova di servilismo ignobile di Alessandro Buzzegoli (giudice oppresso dai Pm), che «più superba altezza al disonor del Golgota giammai non si chinò».

Non si trattava di piegare Napoleone Bonaparte, ma un comunissimo Edoardo Bianchini, l’irriverente infedele giornalista, tutt’altro che culilinguo, che – e lo sottolineo alla faccia di Carlo Bartoli e Giampaolo Marchini, servi di regime – parla e accusa da anni senza sosta e senza che alcuno lo riconosca colpevole di mentire. Un giornalista perseguitato per “stampa clandestina” perché fra tutti vogliono dimostrare il teorema che per essere intangibili bisogna “culum lingere” al potere.

Ma la stampa, per Costituzione, non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Nemmeno se lo affermano Tom Col o Ale Buzz. La stampa è, di per sé, santa e inviolabile. È la parola di Dio.

Evidentemente i magistrati – specie se integrali come le farine di grillo che vogliono farci ingoiare – se gli indichi la luna con un dito, fanno come i cretini: guardano il dito e non la luna. Troppo faticoso per chi «giudica e manda secondo ch’avvinghia».

Da vero gigante, ma dai piedi di melma – come del resto l’infido Curreli e il ricattabile Buzzegoli –, Tom Col, che non alza mai gli occhi (forse perché, pur facendo finta di nulla, si vergogna di agire come un ladro); lui che non ascolta e non capisce, ma impèra; colui che minaccia la polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, il luogotenente Cappelli, perché non vuole capire che lui, dall’alto della sua ignominia, non intende intercettare la sorella di Luca Turco, la dottoressa Lucia (non manzoniana né lacrimosa, ma con un guanciale di pelo sullo stomaco, e corrotta dal sistema-Italia); lui, da gigante podo-melmoso, ha convinto il giudice Buzzegoli a credere, obbedire e combattere. Un vero e proprio “muddy death angel”, in ossequio a una grande, tragica espressione di Shakespeare.

Curreli a Pistoia è incompatibile. Basta protezioni da parte del CSM come ha scritto il presidente Barbarisi

Alla procura di Pistoia è una k (= una costante) intervenire con pressioni e raggiri: o altrimenti don Biancalani di Vicofaro non potrebbe cullare 150-200 clandestini in un’area con due soli cessi e senza rubinetti e lavandini.

Ma – da quel che si sa per filtraggio – alla procura pistoiese del Curreli, che intende gestire le pecore locali come quelle del suo Gennargentu, quella immonda realtà di clandestini fa più che comodo, dato che là possono essere inviati, agli arresti domiciliari, anche i delinquenti comuni di colore nero. I quali, peraltro, hanno un pregio: non solo non parlano italiano, ma non sanno neppure leggere, scrivere e pubblicare notiziari fastidiosissimi perché veri, e pertanto sono innocui – non come la stampa clandestina.

Ma noi di Linea Libera non siamo stati chiusi perché clandestini, cari pistoiesi minchioni. Siamo stati oscurati da un Tom Col-Bill Gates che pretende, pur essendo, sotto il profilo morale, alto come un soldo di cacio, di oscurare il sole con un ombrellone da spiaggia. Vi pare che sia possibile?

In procura, a Pistoia, è un po’ come in questo disegno profetico di una mia cara allieva, che rappresenta il sistema marcio dell’italo non-presidente Mattarella: un girotondo di autorità in cui i potenti (nani) si tengono il culo l’un l’altro.

Fanno finta di non vedere punendo i clandestini: in realtà i veri clandestini sono loro. Una, sotto più aspetti… l'ipotesi di una vera e propria associazione per delinquere, non certo per fare giustizia.

Si illudono di non doverne mai pagare il fio, poveri sciocchi!

Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]

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TOM COL PROVI A SMENTIRE QUESTO SCONCIO INVECE DI ACCUSARCI DI CLANDESTINITÀ

TENTANDO DI CHIUDERCI LA BOCCA CON LA VIOLENZA PSEUDO-GIUDIZIARIA!

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