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dittatura dei pm. COLETTA, “SCRIVI ANCOR QUESTO, ALLEGRATI; CHÉ PIÙ SUPERBA ALTEZZA AL DISONOR DEL GÒLGOTA GIAMMAI NON SI CHINÒ”

Lo vedete o no che la Terza Guerra è inevitabile? Pensateci bene. Se per disfare due caccoloni di dittatori ci vollero cinque anni di guerra, per eradicare dall’UE tutte le dittature nazi-fascio-cattocom-democratiche abbarbicate ai tessuti delle Costituzioni come le radici del cancro di salviniana memoria, ci vorrà pure un altro salvifico sgancio da un nuovo Enola Gay (6 agosto 1945)



Mi torna a mano, stamattina, l’apostrofe alla Fede che Manzoni piazza nel 5 Maggio per la morte di Napoleone.

Nel caso della procura di Pistoja, però, tale apostrofe non va adoperata “al rialzo”. La borsa di Piazza [Duomo] Affari Pistoja, con succursale in via XXV Aprile, vede in arrivo solo la Morte Nera di Star War: l’ignoranza della legge, perpetrata con la volontà di nuocere al popolo sovrano e la scusa, non poco spocchiosa – avanzata da Coletta –, secondo cui la sua circolare che blocca la procura è una «valorizzazione della legge 241/90». Mistero della fede.

Così parlò non Zarathustra, ma Tom Col. Spiegando che il cittadino non ha il diritto di estrarre copia dei fascicoli e documenti che lo riguardano. La decisione spetta solo ai semi-dèi.

A noi pare – questa bufala – una palese prevaricazione ad ogni costo e a seconda di chi porta un cognome piuttosto che un altro; o, se vogliamo, un «disegno criminoso» – direbbe quel mago penale di Curreli – atto a impedire alla gente i diritti e le libertà costituzionali garantite.

Quelle che in uno stato che non sia confessional-demo-nazicomunista ed eti[li]co permettono di vivere senza dover fare corse a ostacoli dal mattino alla notte. Solo fatica e zero risultati.

Vediamo gli effetti di questa situazione nella procura modello-Coletta e faro di civile giurisdizione?

Ovvài:

  • 1.      La signora Serranti – che non svolge le indagini o, come in questo caso, se le svolge, le fa svolgere sbagliate: non si sa bene se per idiotica (in senso etimologico, Curreli! Non correre!) decisione o per volontà della legge dei «4 salti in padella a Pistoja» –; la signora Serranti il 13 marzo ricorre alla (come la chiamavano i greci del VI secolo a.C.) seisàchtheia o cancellazione dei debiti: insomma, parola d’ordine? Non lettera scarlatta di Curreli ad Angela Pasqua, ma archiviamo.

  • 2.      La segreteria penale mi comunica la richiesta della signora che non distingue fra contribuente e fornitore del Comune di Quarrata (pur venendo all’Agenzia delle Entrate), in data 3 aprile 2024. Mi si fa sapere che, per dire, fare, baciare, lettera e testamento ho 20 giorni di tempo.

  • 3.      Quanti ne abbiamo oggi? Ne abbiamo 12 di aprile. Quanti giorni sono passati? Già 9 degli utili segnalati. Perché ne sono passati così tanti inutilmente? Perché prima il mio legale ha dovuto prendere appuntamento (orami l’Italia, procura pistojese compresa, è tutta una casa di appuntamenti); poi, chiarito che io intendo avere una copia del fascicolo, la segreteria si è riservata di farci sapere se Dio Tom Col sarà d’accordo e, successivamente, forse con altro appuntamento, potremo procedere con la copia degli atti. O altrimenti ciccia!

  • 4.      Quanti giorni saranno passati a quel punto, visto che siamo “detenuti in attesa di giudizio di Tom” e lo siamo sine die? Sarà spirato il termine al momento in cui verremo ricontattati?E soprattutto: vi sembra possibile che in uno stato antifascista, con magistrati repubblicani filo-Anpi etc., con amanti della limpidezza antimafia, con giuratori seriali di voler difendere la Costituzione col proprio sangue come i cardinali, e quindi degni di vestirsi di rosso con tanto di kippà in capo; vi sembra possibile, dicevo, che un procuratore possa, in maniera così indegna (posso usare l’art. 21 della Costituzione?), prendere in giro i propri datori di lavoro? I cosiddetti cittadini?

Alla procura di Genova, che dovrebbe vigilare sugli usi ed abusi della procura di Pistoja, non far sapere quanto si fatichi a Pistoja per approdare alle alte sfere.

E per due motivi:

  • 1.      perché Genova non spara sui colleghi pistojesi, ma tendenzialmente fa la Serranti della terra di Cristobal Colon: avvistata l’Amerika, spara a salve archiviando ogni comportamento anche se palesemente illecito. In pratica per ottenere un rinvio a giudizio sui superprotetti guardiani pistojesi della legge, occorrerebbe (e forse non basterebbe) che fossero sorpresi e presi con in mano il fucile fumante dopo avere sparato addosso agli inservienti e al personale delle Coop di servizi che girano negli uffici giudiziari;

  • 2.      perché – se è vero quello che scrive Barbarisi – le collusioni protezionistiche alla Emiliano, se sono così forti (CSM) per Curreli, chissà come potranno essere acciaiose a favore di altri alabardieri della Guardia Nobile del Terzo Piano!

Lo vedete o no che la Terza Guerra è inevitabile? Pensateci bene. Se per disfare due caccoloni di dittatori ci vollero cinque anni di guerra, per eradicare dall’UE tutte le dittature nazi-fascio-cattocom-democratiche abbarbicate ai tessuti delle Costituzioni come le radici del cancro di salviniana memoria, ci vorrà pure un altro salvifico sgancio da un nuovo Enola Gay (6 agosto 1945).

Battuta finale. Se la stessa cosa (richiesta di archiviazione) ti viene comunicata dall’Empireo che protegge i martiri del Terzo Piano Pistojese (intendo dire dalla procura di Genova), oltre ad avere a disposizione 30 giorni 30 per decidere circa un’eventuale opposizione, ricevi, per posta elettronica, nel giorno di massimo 3 giorni 3, le copie di tutte le carte che portano il tuo nome con tutti i perché si è formata l’idea di chiedere un’archiviazione.


Ma Coletta, figlio d’arte, vuole solo valorizzare la giustizia… Sì, probabilmente solo la discutibilissima sua.

Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]

Articolo ancora in bozza. Potrebbe subire ritocchi durante la giornata di oggi.

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