La faccenda fa venire in mente la famosa favoletta di Valerio Massimo su una vecchia siracusana che pregava con fervore per la buona salute del tiranno Dionigi. Èccola qua…
A Siracusa una vecchietta pregava ogni giorno gli dei che Dionigi, il tiranno più crudele della città, fosse sempre sano e vivesse a lungo.
Dionigi, conosciuta la notizia, ordinò che la donna fosse condotta alla reggia e le chiese il motivo delle sue preghiere.
La vecchietta rispose apertamente: «Una volta a Siracusa deteneva il potere un tiranno ingiusto; dopo che morì, un tiranno più cattivo occupò la rocca della città, e perciò desideravo con tutte le mie forze che la sua tirannia fosse assai breve. Ma dopo abbiamo avuto te, il più severo e violento tra tutti i tiranni.
«Così supplico gli dèi per la tua buona salute, affinché, dopo la tua morte, non tocchi alla città un tiranno anche peggiore».
Dionigi non volle punire una risposta tanto libera e chiara e mandò via la vecchietta senza torcerle un capello.
Va bene che, se Tom Col se ne va, esce di scena portandosi dietro la storia non punto bella della sua protezione – esposta al CSM da Daniele Cappelli – riservata solo alle sue «prossimità sociali di rilievo»: la storia di Lucia Turco, sorella del Pm aggiunto di Firenze Luca Turco, non è, infatti, per lui, una medaglia al valor civile come lo sono quelle che Linea Libera si è guadagnata sul campo con i comportamenti tirannici e persecutori del cosiddetto “figlio d’arte” della procura, negator dei diritti costituzionali dei cittadini semplici…
Va bene tutto questo, dicevo. E tuttavia l’interiezione di una nostra lettrice ci preoccupa non poco.
Ha esclamato, infatti (testuali parole): Ommamma dalla padella nel braciere.
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]
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