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dittatura dei pm. HANNO COMBATTUTO IL NAZIFASCISMO PER AVERE SOLO LORO IL POTERE DI CANCELLARE LA LIBERTÀ DI STAMPA E D’INFORMAZIONE?

Nell’imminenza della terza guerra mondiale, che verrà scongiurata (non c’è dubbio) dalle sfilate antiguerra anche e soprattutto di Curreli e dei suoi Age-scout, ecco come si comporta la procura di Vanni Fucci, che rispetta (parola di Coletta) le leggi dello stato e quelle dell’Unione garante di 70 anni di pace, ma causa dei prossimi 70 di pece


Se Curreli avesse letto e studiato non avrebbe dato una prova così umiliante di sé

Settimana di passione e di passione sia. So che alla chiesa di un piccolo centro della prima collina pistoiese, per domani, giovedì 28 marzo, i fedeli sono a corto di apostoli a cui lavare i piedi.

Per ovviare alle difficoltà della santa chiesa cattolica apostolica romana, otto dei dodici figuranti figuranti potrebbero essere trovati, come volontari, al Terzo Piano di Palazzo di[n] Giustizia.

D’altronde Curreli, scout di ispirazione cattolicissima, dovrebbe impegnarsi a fare proseliti fra i suoi colleghi per venire incontro alle necessità dei credenti ed esercitare il suo spirito di cittadinanza attiva.

In procura domina la politica e il punto di vista. La legge per gli amici si interpreta e per i nemici si applica come pare e piace

Forse, visto il modus operandi della “padrona delle nostre vite a prescindere”, non tanto i piedi andrebbero lavati: ma ancor prima le mani, il cuore, la mente, l’anima (se c’è in procura).

Sono stato invitato anch’io a partecipare attivamente alla cerimonia. E se non avessi avuto altri impegni, come una riunione dei soci della cooperativa proprietaria di Linea Libera, di cui l’egregio Tom Col, salvatore della Lucia Turco in onor di suo fratello Luca, ha sequestrato un bene privato – il giornale – in nome della corretta informazione e della libertà di stampa, avrei potuto anche partecipare. Ma la difesa della libertà richiede maggiore impegno in questi tempi oscuri di falsi profeti che si nascondono dietro l’imbiancatura smagliante dei loro sepolcri.

I comunisti clandestini, quando c’era la dittatura, pubblicavano clandestinamente l’Unità: ne sono usciti santi ed eroi trionfanti. Noi che non siamo clandestini (e neppure, grazie a dio, comunisti), in tempi di ultra-dittatura democratica abbiamo deciso di pubblicare un giornale che desse noia a tutti dicendo la verità su come tutti ingannano tutti in un’interminabile guerra di potere, il bellum omnium contra omnes di Thomas Hobbes; l’instrumentum regni, oggi, delle procure. La clava di Ercole contro la Costituzione, insomma.


Tommaso Coletta

Fra Coletta il resistente (alle «prossimità sociali», dice lui, a casa di Luigione Bardelli) e Curreli l’educante all’impegno di far condannare la gente “permale” che non considera né punto né poco, per usare il provvedimento meno invasivo possibile, così come sostenuto dal presidente del secondo Riesame Buzzegoli, invitato a correggere la creazione dell’universo; fra tutti, dico, hanno scelto la cosa più semplice: espropriare di fatto un bene altrui (violando le pluri-citate norme europee); impedire la libera circolazione delle idee e delle informazioni in nome della legge usata a mazza d’Ercole; mancare di rispetto alla nostra amata, quanto svillaneggiata, Costituzione che imponeva tutto fuorché la pena di morte della libertà di pensiero, di critica, di cronaca, di circolazione delle idee: La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Evidentemente Tom Col ritiene (ormai la legge è il Martello di Thor da usare sulla testa del popolo) che la stampa lecita sia solo quella che permette alla Nazione di dedicare due pagine di leccate alla prefetta Licia Donatella Messina quasi fosse la Casta Diva del momento.

E non può essere che così, per Coletta. Per dimostrarlo basta leggere con attenzione come è stato deciso, messo insieme e condotto, quel “macinato/ragù giudiziario” che ha dato corpo al famoso processo politico contro Linea Libera e i suoi uomini sotto la direzione d’orchestra di Claudio Curreli, il coro guidato da Giuseppe Grieco e la supervisione artistica di Tom Col, l’uomo dell’io non intercetto la sorella di Luca Turco.

Nel frattempo, se Mattarella fa chiudere le scuole per rispetto del Ramadan, cosa dovrebbe fare per onorare Linea Libera in grazia e onore dell’articolo 21 di sua sorella la Costituzione, rammentando a tutti i suoi famuli (lui è il primo magistrato d’Italia, è il re dei re), dalle Idi De Marzo al Buzzegoli, che La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure?

[continua]

Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]

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