Stamattina, 5 aprile 2024, sarò costretto a rispondere in aula alle aberrazioni persecutorie di Claudio Curreli ammassate a difesa di un ex-Vpo indegno come Andrea Alessandro Nesti mai-capo-vigili di Agliana, e «më erdhi ndërmend» (m’è venuto in mente, albanese) che posso utilizzare la formula G8 per disegnare la mappa concettuale del disorientamento giudiziario penale che cerca di soffocarci tutti ogni giorno a tutte le ore usando il metodo dell’arbitrio giudiziario
Bongiorno, Pistoja, capitale della cultura 2017! Furtiva (da fur, ladro in duomo Vanni) civitas aeternae nullitatis opusdeistae, massonicae, mafiosae, cathocomunistae, milanistae (eterne strisce rosse & nere, sniffate a tutto spiàn, fra trombe & pere).
Nel placido sonno del perseguitato, che ho traversato stanotte (in mattinata, alle 13, sarò costretto a salire in Aula Signorelli per rispondere al Vpo di Curreli – lui, di persona, le mani se le sporca solo per questioni di alta dottrina e piantumazione d’alberini di Falcone e Caponnetto, quali giustiziare un giornale veramente libero e che non poteva e non doveva essere perseguitato se non da magistrati deviati come quelli del Terzo Piano) –; nel sonno del perseguitato, dicevo, ho sognato la metafora di questa ammuffita untuosa città.
Il G8, appunto, delinea icasticamente questo «regnum fortunae», o caos del caso di senecana memoria, in cui pervenimus (c’è toccato a nascere non per nostra volontà) e, peggio ancora, «illius arbitrio digna atque indiga passuri», destinati, cioè, a subirne d’ogni tipo e colore per l’arbitrio, un istituzione di diritto pistoiese di fatto, che non è il rispetto delle regole costituzionali da parte di chi vi governa (per il significato contadino del termine, vedi il Treccani sub 4.a).
Preambolo fastidioso per introdurre un’altra considerazione necessaria e sufficiente: per ben due volte il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) mi ha risposto “personalmente di persona” ribadendomi il concetto che, ex art. 3 Cost., anche i magistrati rientrano nella generale categoria vivente degli eguali e, come tali, possono essere rammentati, commentati, criticati, chiamati a Canossa e indicati a dito, quando – come il G8 pistoiese – lavorano, più che per la dea bendata, con la benda della dea sugli occhi (sostituendola non di rado con fette di salame).
Così – dicevo - stamattina, 5 aprile 2024, costretto a rispondere alle aberrazioni persecutorie di Claudio Curreli ammassate, in questo caso, a difesa di un ex-Vpo indegno come Andrea Alessandro Nesti di Agliana, më erdhi ndërmend (m’è venuto in mente, albanese: che qui si capisce bene) che avrei potuto utilizzare la formula G8 per disegnare la mappa concettuale del disorientamento giudiziario penale che a Pistoja cerca di soffocarci tutti, in tutti i modi, ogni giorno e a tutte le ore.
Al nastro di partenza di questo modo di operare, c’è lo step (caro ai luoghi comuni dei giornalisti di stato) di mostrare i muscoli per ribadire il concetto di gerarchia. La qual parola tanto mi rammenta i famosi gerarchi di maledetta memoria.
Decalogo del Terzo Piano
1. IO so’ IO e voi non siete un Conto Arancio: non avrai altro IO fuori di me
2. Non nominare il nome di IO invano, altrimenti IO mi accordo e ti fo menare.
3. Ricordati di santificare IO o IO ti farà le feste.
4. Onora IO come il padre e la madre, come faresti con Rocco e i suoi fratelli.
5. Non uccidere il malaffare pubblicando un giornale che onora il giornalismo vero e la sua insostituibile funzione. Il malaffare è, infatti, la zuppa primordiale di Gurdulù su cui si basa il potere.
6. Non commettere adulterio facendolo sapere in giro: fallo soltanto ben chiuso nella tua stanza o in ufficio per onorare le pubbliche virtù a suon dei tuoi vizi privati.
7. Non rubare solo denaro, ma, insieme ad esso, se puoi, la vita degli altri e il loro diritto al rispetto umano.
8. Non dire falsa testimonianza, ma accèttala di buon grado ogni volta che i tuoi falsi testimoni e accòliti te ne offrono a sfare; e utilizzala per la ragion di stato onde governare, come la catto-sinistra italiana che perde e governa, anche se non ne hai diritto.
9. Non desiderare la donna d’altri: pìgliatela e basta.
10. Non desiderare la roba d’altri, fattela tua e amen. E se qualcuno ti ruba qualcosa (una penna, una sigaretta, un mazzo di fiori, una chiavA: denùncialo).
Buona lettura e buon divertimento.
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]
______________________________________
PER NON DIMENTICARE
IL GIORNO DELLA MEMORIA
_____________________________
O MIO POVERO ARTICOLO 21!
TUTTI TI CITANO E NON PIACI A NESSUNO!
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
MA PER «LINEA LIBERA» LA REGISTRAZIONE AI PIEDI DI BARBARISI ERA STATA ABOLITA DALLA LEGGE 16 LUGLIO 2012, N. 103, ART. 3 BIS – SEMPLIFICAZIONI PER PERIODICI WEB DI PICCOLE DIMENSIONI.
_________________________________
Comments