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dittatura dei pm. IL SOSTITUTO-SCOUT FAREBBE MEGLIO A SMETTERE DI GIRARE A VUOTO E A STARSENE IN UFFICIO A CONTROLLARE I SUOI RINVII A GIUDIZIO FRUTTO DI INSENSATEZZA E DI NON CONTROLLO

Secondo non le regole del favismo e della talassemia, ma quelle del buonsenso: mi spiegate come può, Curreli, difendere un indifendibile come il Nesti che può andar bene solo a gente corrotta come le amministrazioni (parimenti di sinistra e di destra) di Agliana?


Il 14 novembre 2015 lo psichiatra Augusto Iossa Fasano prescrive 30 giorni di cure e riposo a Andrea Alessandro Nesti. Quei 30 giorni scadevano il 14 dicembre successivo: ma il 10 il mai-comandante è in giro per l’Italia, a Cassino, per un concorso da comandante. “Eppure – scrive in una memoria – io sono un essere moralmente irreprensibile”

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Se gli imponi le manine, le piantine crescono forti, sane e legalitarie…

Claudio Curreli, il sostituto che “apre la terra” (degli altri) a tutti, ma è sempre in giro e non controlla mai o quasi le sue oscene copia-incollate con cui rinvia a giudizio chi gli sta sui corbelli e deve essere passato per le armi di una giustizia deviata e ad personam; costui quanto fa spendere – insieme ai suoi sei compagni del Terzo Piano – al popolo italiano, di cui mangia il pane (e che pane! Non di ségale come quello dei poveri nazi dello zio Hitler) per poi dedicarsi ad attività che – lo vedrebbe anche la famosa Cieca di Sorrento – danneggiano chi gli paga generosamente uno stipendio che, a parere di chi scrive, non merita?

Iossa Fasano aveva prescritto anche gli psicofarmaci

Èccone un bell’esempio riferito a uno dei suoi (ormai evidentemente) protetti in nome della legge che è uguale per tutti quelli che devono essere condannati e meno uguale per quelli che devono essere comunque assolti, perdonati e condotti in paradiso per la manina.

A questa seconda specie appartengono personaggini come l’ex-Vpo (vice procuratore onorario in aula) Andrea Alessandro Nesti, o il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi (a sua volta Ctu del tribunale di Pistoia, che, oso pensare, gli è noto e caro, visto l’ardore/ardire con cui per lui il Curreli si è perfino inventato l’inesistente reato di stalking giornalistico).

L’esempio che qui ci interessa è fornito da Andrea Alessandro Nesti, che il 10 dicembre 2015 se ne andò a fare un concorso da comandante dei vigili al Comune di Cassino, provincia di Frosinone: concorso ovviamente non-vinto (esiti così, per lui, sono un destino, si vede…).

Secondo voi il Nesti c’era o no a Cassino in quel giorno di malattia destinato alle sue cure?

E che ce ne frega, direte? No, amici, ve ne deve fregare. Perché il 10 dicembre 2015 è una data che cade in mezzo ad altre due date fondamentali, ed esattamente:

  • 1. il 14 novembre 2015 (data del rilascio di una certificazione medico-psichiatrica del dottor Augusto Iossa Fasano, suo «prossimo sociale» anche per interposta consorte, la Milva Maria Cappellini, alias Blimunda e non solo, che in latino sbaglia il verbo bere con il verbo potere: potuit/potavit…); e

  • 2. il 14 dicembre 2015, esattamente 30 giorni dopo. Trenta giorni di malattia, come da certificato dello Iossa Fasano, suo «prossimo sociale» anche per interposta consorte etc. etc. etc.

Siamo tutti d’accordo che il 10 dicembre del 2015 sta in mezzo a quelle due date? Dopo il 14 novembre e prima del 14 dicembre e, quindi, nei 30 giorni di grave malattia curabile con medicinali e riposo, oppure lo zio Stalin e il Curreli delle “terre spalancate” hanno cambiato l’aritmetica?

Se siamo d’accordo, rispondete ora a questa domanda. Intendo dire a Coletta, a tutti i sostituti, alla Gip Martucci, al giudice Gaspari che non ha letto una riga di ciò che aveva sotto gli occhi; e poi anche a voi, pistojesi lettori del Televideo di Tvl e di Topolino.

La domanda è: come può un individuo della portata e della moralità del grande Andrea Alessandro Nesti, uno che ha okkupato per anni 15, e senza batticuore, un posto che non era suo ed era usurpato con l’avallo della sinistra aglianese e, successivamente, dell’amministrazione del bimbominkia Benesperi e del fascista Ciottoli; come può, una persona così, trovare difesa e sostegno da parte del sostituto Curreli pianta-mori di Caponnetto? Uno, come Nesti, che interrompe una malattia grave, va a Cassino, e fa, si direbbe, col beneplacito delle «autorità costituite» della Martucci, tutti i Cassini suoi?

Ecco come Nesti si autoassolve e si santifica: il falso ricostruttore di circostanze sono io, lo stalker del Perrozzi, altro ineccepibile cittadino agli occhi di Claudio Curreli e del corrotto Comune di Quarrata. E Gaspari e Martucci? Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Non è troppa grazia, Sant’Antonio? Come ha potuto, in un momento di malattia certificata di 30 giorni 30, prendere (come scrive lui stesso nella Memoria delle sue puttane tristi) il 9 dicembre un giorno di congedo ordinario e il 10 dicembre un giorno di congedo per esami e concorsi, riprendendo poi il regolare (si fa per dire) servizio dall’11 dicembre, e cioè 3 giorni 3 prima della fine del periodo dichiarato come malattia da Augusto Iossa Fasano? Insomma: ci vuole il tenente Colombo, la Signora in giallo o Padre Brown per capire se era o meno veramente ammalato o se, al contrario, se ne stava semplicemente facendo gli affari suoi?

Non solo. Ma il Nesti si permette (e questa, a mio modesto ma non stupido avviso, è prova del suo evidente disagio psichico) di scrivere le merdate che ha scritto in una memoria per un giudice che, secondo la volontà del Salomone-scout/struttura assente-Curreli, protettore del mai-comandante e di sua moglie a prescindere, dovrebbe condannarmi solo perché «lui è lui e io non sono un cazzo»?


È questo l’antifascismo del 25 Aprile, dell’Anpi, dell’antimafia, della giustizia uguale per tutti, della legalità, di Mattarella, della Costituzione e delle libertà di cui all’articolo 21 di essa, grazie alle quali, con solenne irritazione, un capo di una procura come Coletta si rivolge a un luogotenente della finanza e dice che «lui la Lucia Turco, sorella del procuratore aggiunto di Firenze, Luca Turco, non la intercetta»? Ma siete tutti impazziti?

Secondo non le regole del favismo e della talassemia, ma quelle del semplice e logico buonsenso, mi spiegate come può, Curreli, difendere un indifendibile come il Nesti, sempre e solo sorretto da gente corrotta come le marce amministrazioni (parimenti di sinistra e di destra) di Agliana e da un sostituto che ha il vizio di non svolgere indagini o, se lo fa, le ordina su Amazon già confezionate a copia-incolla e, per giunta, di pessima qualità confusoria?

E io? Io che non sono Peppe Merda antenato di Angelica del Gattopardo; che so leggere e scrivere; contare i giorni del calendario: io dovrei, forse, tremare dinanzi a gente come questa che “confonde – come si disse a Prato fino a farne proverbio – il culo con le quarantore”?

Consigliato come «stato» per WhatsApp di tutti gli abitanti della provincia

Al Nesti, e alla sua dirittura morale, possono credere solo i similes cum similibus. O anche il principe del Foro de’ panaj, l’avv. Andrea Niccolai, che lo difende fin dalla creazione, ma comunque sempre dopo le brillanti indicazioni anti-Tar dell’avvocata Cecilia Turco, consanguinea della Lucia e di Luca di cui sopra.

Ma solo perché lui, il giurisprudente con il vizio della sintesi (si fa per dire), con gente così ci fa alte baracche di quattrini quando gli presenta notule da 33 mila euro anche se gli ha perso la causa.

Edoardo Bianchini [direttore@libealibera.info]

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Chi si somiglia si piglia. E sono tutti democratici, eh…

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