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dittatura dei pm. LE CARRIERE VANNO DIVISE, MA NON BASTA SE IL POTERE RESTA IN MANO AL CSM, ESPRESSIONE DEI PARTITI E NON DELLO STATO

Siete orgogliosi di essere di Pistoia, o microcefali da furti in chiesa, che andate ad applaudire i vostri politici – una volta rossi, oggi affumicati –, che con tali “moralizzatori della legge” fanno accordi non scritti ma indissolubili (il silenzio omertoso) grazie ai quali vi tolgono vita, risorse e affetti?

 

Calma, fratelli. Penserà a tutto il CSM come ha fatto finora...

Il "canuto" rispetta di più gli ospiti, anche irregolari, che non gli italiani

La sorella di Mattarella, la Costituzione (come da definizione del Benigni buffone nazionale a San Remo) ci aveva visto chiaro con l’articolo 3: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».

Di tale articolo, però, è assolutamente svillaneggiato e ricoperto di letame il secondo comma.

Infatti, in questi 77 anni di fuoco e fiamme bibliche, la Repubblica (non il giornalone dei “tiranni radical chic”, quella manipolata da Mattarella & C.) non solo non ha rimosso alcun ostacolo per promuovere le condizioni del popolo sovrano, ma, devolvendo (da Togliatti in poi) sempre più potere ai giudici, ha fatto, di questo paese, un perfetto regno di mafie e mafiosi che scorrazzano impazziti in cielo, in terra e in ogni luogo. E il problema è che noi siamo nelle loro “mani pulite”.

Ma la sorella di Mattarella la aveva detta giusta: tutti uguali. Forse perché lo spirito con cui la sorella fu concepita, era più chiaro e limpido dell’anima di chi, da allora, la ha amministrata e continua purtroppo ad amministrarla, dato che anche i magistrati sono fatti della stessa materia di tutti gli altri. E come gli altri sono imperfetti, lo sono anche loro. Con un’aggravante: quella di permettersi di fare come vogliono senza ascoltare ragioni, tanto si assolvono fra di loro e pace.

È per questo che il problema non si risolverà (e se accadrà sarà soltanto per un lasso di tempo ridotto) che con una terza guerra mondiale devastante in grado di mozzare la testa a una struttura di potere fuori controllo e assai simile alla famosa idra di Lerna di Ercole: le àmputi un capo e gliene rinascono tre. In altre parole: in un sistema Palamara, i Palamara tendono a moltiplicarsi come le metàstasi del famoso cancro di Salvini, metafora della magistratura.

Si parva licet componere magnis (Virgilio): dall’infinitamente piccolo è possibile capire anche l’universo intero. Questa la traduzione nello spirito, pur se non nella lettera. Voglio dire: basta osservare Pistoia e la sua “procura desalmada”, e la situazione della giustizia in Italia sarà immediatamente limpida in tutti i suoi contorni di bene (i giudici onesti: che esistono) e di male (i deviati: che, in quanto tali, sono sempre troppi).

C’è solo da introdurre un indispensabile distinguo: che mentre il popolo sbaglia, delinque, deborda, sbarròccia, fa danno per uno alla volta; i custodes della legalità – a Pistoia Tom Col e i suoi alabardieri & giannizzeri –, quando sbagliano, non sbagliano con la stessa (direbbe Enrico Rossi, depauperatore della sanità toscana) “intensità di cura”, ma lo fanno con una complessiva gravità ripercussoria che rappresenta il quintuplo, il decuplo, l’ennè-cuplo del povero sanculotto che circola nella famosissima Rue de Merde così ben rappresentata in La pazza storia del mondo di Mel Brooks. Il quale, in veste di re di Francia, ripete ossessivamente: «Bello essere re!».

Non per nulla l’articolo 54 della sorella di Mattarella lo prevede e lo codifica: «I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge».

Cittadini è, verosimilmente, calco-copia francese dal citoyen indicatore di égalité che la rivoluzione aveva portato. Ma in Italia la sorella di Mattarella è stata tradita da tutti coloro che, delle strutture democratiche, hanno fatto il loro bunker antiatomico per fare i dittatori ad ogni livello. Alla maniera dello spregistissimo Putin.

Ma se un cittadino super (e qui entrano in ballo i magistrati deviati) tenta di baciare una collega magistrata in un albergo, al massimo – se non sbaglio – rischia un ritardo di carriera di mesi tre. Sai te che sculo, vero Creazzo?

La verità è che i magistrati (e indico qui, come sempre, i cosiddetti deviati) sono uomini i quali, come i preti (pedofili e/o puttanieri), essendo fatti di carne e di sangue, hanno anche “corpi penali cavernosi” che ricevono il fisiologico afflusso di sangue quando l’estro gli si scatena nelle vene sotto forma di “chimica del cazzo”.


All'idra di Lerna morri una testa e ne ricrescono tre...

La differenza è che loro giudicano noi, comuni mortali, autorizzati ad usare la clava di Ercole; mentre, a giudicare loro, sono altrettali loro che, mèmori dei “corpi penali cavernosi” che possiedono, si rendono molto più morbidi (si direbbe a Palermo) di una vecchia arripudduta minchia. Traduzione tosco-dantesca: un “cinci mencio” – sono stato chiaro?

Ecco perché in questi giorni convulsi, siamo sottoposti alle convulsioni di una sinistra che ha la propria longa manus nella magistratura deviata che le ha sinora permesso di governare anche senza numeri; e che non intende cedere potere ad altri, perché è meglio regnare che essere le- o re-gnati. «Bello essere re!», ricordate?

Di questo Pistoia è un seminario esemplare sotto ogni profilo. Massona, pidduista, opusdeista, fascista, comunista, conformista, apripista, culilinguista, alienista, alimentarista, allarmista, almanacchista, ambientalista, americanista, anagrammista, analista, analogista, anatomista, aneddotista, anestesista, animalista, animista, antagonista, e infine populista accodata alla melma capitalista, che altro non è che una ribollita: dove tutto il denaro, spaventosamente tanto, che vi circola, non produce benessere, ma solo passaggio di mano, dall’uno all’altro, grazie al gioco dei bussolotti e delle esecuzioni.


Claudio Curreli è protetto dal Csm?

Pistoia, proprio come la Terra su cui poggiamo i piedi finché non ci finiamo dentro in ombra e polvere, si autoregola con i suoi fisiologici cambiamenti climatici.

Destra e sinistra si con-fondono; laici e cattolici si con-mischiano; illegalità e formale legalitarismo si con-trollano (da troll) e si fanno rispettevole inchino – come quello di certe Madonne del Sud che si fermano dinanzi a certe abitazioni dove perfino personaggi alla Emiliano hanno cura di portare in pellegrinaggio certi loro barbuti delfini.

Cos’è dittatura, dunque, se non l’imposizione di un modello di vita? E che modello è quello di una procura in cui

1.      il capo viene accusato di aver detto «ma allora non lo vuoi capire che io la sorella del procuratore Luca Turco non la intercetto?», ma il Csm lo promuove passandolo da Firenze, dove si è bruciacchiato i piedi, a Pistoia;

2.      un sostituto (Claudio Curreli) vive beato in incompatibilità con sua moglie e ben protetto dallo stesso Csm (lo dichiara il presidente del tribunale Maurizio Barbarisi), ma, peggio ancora:a) favorisce i clandestini e perseguita la libertà di stampab) fa politica come capo-scout dell’Agesci e non dovrebbec) produce decine di atti senza indagini, violando l’art. 358 cppd) parla a vanvera sulle sue chat con i suoi Vpo-stallieri di persone trattate con toni derisorii e sputtananti?

Tommaso Coletta e Lucva Turco

Siete orgogliosi di essere di Pistoia, o microcefali da furti in chiesa, che andate ad applaudire i vostri politici – una volta rossi e oggi affumicati –, che con tali “moralizzatori della legge” fanno accordi non scritti ma indissolubili (il silenzio omertoso) grazie ai quali vi tolgono vita, risorse e affetti?

Lo capite, ora, perché tutti questi “eroi della legalità” vogliono strangolare «Linea Libera»? E lo capite perché mi è personalmente difficilissimo – per non dire impossibile – credere a gente che protegge gli amici e i nemici li perséguita?


Lo avrà capito anche il Pm Tommaso Coletta, che va ad incensarsi alla Tvl di Luigione Bardelli, manager catto-ossequioso nei confronti delle «autorità costituite» che gli hanno sempre permesso di vivere in pace?

Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]

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IN NOME DELLA RESISTENZA E DELLA DEMOCRAZIA

 

Alessandro Buzzegoli

Non è Buzzegoli che garantisce la nostra professionalità, ma il riconoscimento universale su cui possiamo contare, data la fiducia che l’Area Metropolitana mostra a noi più che a cert’altri organi di stampa in regola (ma solo formale) con norme di legge indiscutibilmente anticostituzionali dal momento che la sorella di Mattarella è iper-chiara: La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Certa arrogante magistratura pistoiese ha bisogno di corsi di aggiornamento molto più di noi, considerati giornalisti appestati solo perché non si inchinano alle dittature né dell’O.d.G. di Carlo Bartoli e di Giampaolo Marchini, né degli iper-protetti di regime, con prossimità sociali nel CSM, nell’ANM, in procura a Genova e sul Colle.

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