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Nesti ultimo atto, come il famoso film sull’immortale Benito di Oscurati. Ripercorrendo, in termini di analisi, certi documenti che alla procura di Pistoia sono serviti soltanto per chiudere “Linea Libera” violando la Costituzione e la legge sulla stampa in nome della legalità baluardo di un Pm capo che non intercetta le sorelle dei suoi superiori
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Nel delirium tremens del legalitarismo esasperato di Snow White and the Seven Dwarfs, devo dire che la memoria scritta per il giudice dal mai-comandante Andrea Alessandro Nesti, oltre che lasciarmi perplesso per certe particolari caratteristiche, quali quella di non accettare i propri errori con senso di responsabilità (qualunque cosa accada, anche se da lui commessa, l’usurpatore dei 15 anni ribadisce sempre, come un disco rotto, che la colpa non è sua), mi ha fatto riflettere sull’assenza di fibre neurali, sia umane che artificiali, nelle presunte (e presuntuose) indagini (mai svolte o svolte pessimamente male) del sostituto Curreli.
Andreas Alexander Nesti, homo moralis, certificato ISO 9001 dallo psichiatra Augusto Iossa Fasano, con la famosa “Memoria delle sue puttane tristi”, a forza di rivangare le zolle fradice, ne ha portata all’aria un’altra che mostra l’assoluta negligenza, se non peggio, di un Curreli imperdonabile nello svolgere (evidentemente male) i propri doveri d’ufficio.
Mi spiego. Il 9 febbraio 2021 il sostituto-scout scrive al comando di stazione CC di Agliana e chiede – dopo un mazzetto di querele, pianti, lamentele, frignate e fregnacce dell’usurpatore di posti pubblici – che entro il 23 febbraio del 2021 si risponda a quanto segue (vedi foto):
sentire il medico (curante – n.d.r.) dal quale è in cura la p.o. (persona offesa – n.d.r.) affinché riferisca se il Nesti gli ha mai riferito che lo stato di ansia di cui soffre è stato cagionato anche dai ripetuti articoli diffamatori che lo riguardano pubblicati sul giornale online Linea Libera a firma del direttore Edoardo Bianchini e dal giornalista Alessandro Romiti.
Il medico di base di Andrea Alessandro Nesti si presenta ai CC di Agliana il 17 aprile 2021 e, alla domanda «Sa dire da cosa è causato lo stato di ansia di cui soffre Nesti Andrea Alessandro?», dichiara:
Come ho riportato nel certificato del 17.02.2021 Nesti Andrea Alessandro presenta una sintomatologia ingravescente di tipo ansioso depressivo da circa 5/6 anni. Nel corso degli anni ha avuto momenti di up e di down. Non mi ha riferito nello specifico la motivazione dello stato di ansia depressivo, mi ha solo detto che è correlato a criticità lavorative, senza entrare nello specifico. Mi accennava che alla base vi erano i rapporti con i colleghi e i ruoli ricoperti. Nel corso degli anni ha assunto farmaci specifici. Preciso che lo stato ansioso depressivo è insorto in una data specifica circa 5/6 anni fa e non si tratta di un paziente cronico.
Se siete arrivati fino a questo punto, sforzatevi ancora un istante:
1. Nesti dice che la causa dei suoi mali siamo io e Alessandro Romiti. E per questo ci querela;
2. Curreli chiede ai CC di farsi dire, dal medico di base del Nesti, se i mali del mai-comandante dipendono dai nostri articoli diffamatori (per il solerte Claudio-scout ormai siamo già colpevoli, così deciso nel suo ufficio del Terzo Piano);
3. il medico di base del Nesti non collega in alcun modo lo stato di salute del mai-comandante con gli articoli stessi; anzi sottolinea che lo stesso Nesti non gliene ha mai fatto cenno, eppure…
Claudio Curreli ci rinvia ugualmente a giudizio per i nostri articoli che lui ha deciso essere diffamatori: e così ti salvo Nesti.
Non vi viene, per caso, il dubbio che il Nesti menta o di qua o di là o anche da ambo i lati della questione? Oppure che il “Terra Aperta” intenda soffocare la libera informazione perseguitando sia me che Alessandro Romiti che – si badi bene – siamo stati assolti (non dal Gaspari alla plastilina, ma in altro più ponderato e attento giudizio) più o meno dalle stesse accuse che l’oppressore di padre Fedele Bisceglia ha inteso cucirci addosso con tutti i crismi dell’illegalità e le possibili violazioni dell’art. 358 cpp?
Concludo. È ineludibile dovere del ministro Nordio mettere sotto inchiesta la procura di Pistoia e, analizzate e accertate decine di fatti che non tornano, come quelli finora indicati inutilmente perfino alla procura di Genova, trasferire i responsabili delle anomalie procedurali non in altre procure dove, secondo il teorema (caro ai Pm) del periculum in mora, potrebbero continuare a commettere i loro disegni criminosi secondo il principio dell’imprinting archetipico, ma – ad esempio – all’ufficio postale di Crespole e Lanciole in Val di Forfora.
Magari con accanto una maxi-confezione di Head&Shoulders per non avere problemi di doversi grattare in capo nell’inventare reati inesistenti (stalking giornalistico) e manipolazioni di carte al solo quallido fine di salvare certe proprie indegne «ptossimità sociali».
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]
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Cercate di metabolizzare anche che il sequestro di Linea Libera, decisione afflittiva e persecutoria, per non dire nazi-fascista, è illecito come tutta la vostra amministrazione della giustizia a Sarcofago City
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CHI VUOLE INSEGNARCI LA LEGALITÀ DEL SILENZIO
È SOLTANTO UN SEPOLCRO IMBIANCATO
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