Gli esami non finiscono mai, Eduardo De Filippo. E neppure i… riesami
Pubblico qui il decreto di fissazione dell’udienza in camera di consiglio per la richiesta di riesame del sequestro, con oscuramento (meglio: oscurantismo), della Gip Patrizia Martucci.
Lo dedico, con affetto, al dottor Massimo Donati del Tirreno; cronista di nera e giudiziaria con corsia preferenziale da parte della procura che voleva lavorare per la «gente comune» e nel nome della Costituzione e del rispetto della «autorità costituite».
Al Donati, ragazzo di bottega temporibus illis, ricordo che gli sto facendo un favore come da art. 2 della legge ordinistica, laddove si parla di collaborazione tra colleghi – anche se io sono un abusivo-clandestino e un esercente della professione deprecatissimo dal neo-presidente Giampaolo, Marchini che ha molte colpe nei miei confronti (anche se non se ne cura e non mostra nessun barlume di resipiscenza).
Ma ricordo anche, sia al Donati che al Marchini, che l’articolo 8 della L. 47/48 – quella che il Marchini osa citare, erroneamente, contro di me – prevede l’obbligo di rettifica entro due giorni e che, a questo proposito, i suoi iscritti lavoranti alla Nazione non hanno pubblicato la rettifica come prevista per legge; mentre quelli del Tirreno non hanno neppur fatto un tentativo maldestro come quello posto in atto dalla Nazione. Insomma: di male in peggio, tutti questi professionisti dell’informazione addomestico/attovagliata.
In fine: auguri e figli maschi a tutti! La stampa pistoiese – quella organica lato sensu– è, cari Donati & Marchini, né più né meno simile alla procura di certi sostituti dell’improvvisazione/imperversazione: un vero e proprio insulto alla professionalità, al rispetto della legalità e del cittadino, alla giustizia e alla terzietà e imparzialità.
Sui casini di Pompei veniva scritto «Hic habitat felicitas». Su quelli tosco-pistoiesi di Vanni Fucci, cosa dovremo scrivere se non «Hic habitat camorra»?
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]
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