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intuitu personae. L’ITALIA È UNA DITTATURA DEI PM CHE POGGIA SULL’IGNORANZA CRASSA DI POPOLO E POLITICI

Stupefacente il bando di concorso pubblicato sul sito del Comune di Quarrata, sezione trasparenza. Sembra di essere ad Auschwitz e i concorrenti hanno solo numeri al braccio come la senatrice Liliana Segre…



Ma Quarrata ha il suo nume tutelare.

Si chiama Gabriele Romiti; è sindaco (ma solo perché l’Okkióne lo ha messo lì e può manovrarlo come crede) e ha una immensa cultura linguistico-letteraria: superata solo da filosofi dell’altezza di Platone e Aristotele, presso la cui Accademia e il cui Liceo Gabriele ha ottenuto il diploma di laurea poi raffinato in una magistrale presso l’Ateneo di Pontelungo & Calci (nel sedere).

La portavoce del sindaco ha lasciato, tempo addietro, il suo incarico. Ed ecco che questo statista, dell’altezza di un Winston Churchill, deciderà, per colloqui e ictu oculi, a sceglierne il successore.

Gabrielin si trasforma perciò in Ercole e compie le sue 12 fatiche per giungere a salvare Quarrata e guadagnarsi l’Asinorum Olympus:

1.      Uccidere l’invulnerabile leone provoca-frane del Montalbano fatto sgangherare dal geometra Fabbri e collegàti, colpevoli di aver dato condoni e permessi a cani & pòrci

2.      Eliminare l’immortale idra di Lerna trasferitasi negli acquitrini della piana allagata

3.      Catturare la cerva di Cerinea per arrostirla al Parco Verde per la festa dell’Unità

4.      Catturare e fare salsicce del cinghiale di Erimanto che imperversa nel bosco della Màgia

5.      Ripulire in un solo giorno le stalle di Augia situate nel famoso tubone dei Casini (8 miliardi di lire buttati al vento)

6.      Disperdere gli uccelli del lago di Stinfalo-Laghina e trasformare i coglioni che lo hanno votato in Coglioni di Mulo Igp Brancaleone da Norcia

7.      Catturare il toro di Creta, discendente del Toro del Morettone, famoso orgoglio della Monta Taurina di Quarrata in via di Lucciano, dopo il Giuntini e prima di Silvione

8.      Rubare le cavalle di Diomede, quando tutti dormono e nessuno lo vede

9.      Impossessarsi della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni, per farsene un sospensorio per i suoi elettori

10.  Rubare i buoi di Gerione per mungerli a mano dopo colazione

11.  Portare via i pomodori dal giardino delle Esperidi fuori delle Tinaie della Màgia, tutte spese e niente ràgia

12.  Portare vivo Cerbero-l’Okkióne, il cane a tre teste guardiano del burraco alla Pineta.


Stupefacente il bando di concorso pubblicato sul sito del Comune, sezione trasparenza.

Questi catto-comunisti dell’ultima or[d]a, sciacquati in Perlana di Schlein, rozzi e nodosi come la mazza d’Ercole, parlano fino ed elegante come una polentappalle, ma solo perché i loro funzionari-dirigenti (nel caso specifico la dottoressa Bianca Sottosanti, che para il popò del segretario Guerrera, anche con dichiarazioni discutibili da dare a certe risposte chieste dai cittadini) scrivono atti (il più delle volte impuri) e delibere dalla forma perfetta. Ma roba – come si dice dalle nostre parti – che assomiglia al classico «confetto in bocca al maiale».

Aldilà del fatto che lo svolgimento delle prove deve essere trasparente e tuttavia al posto dei candidati-aspiranti non c’è nome, ma sembra di leggere l’anagrafe di Auschwitz; ne esce – dal trattamento di bellezza della Sottosanti – che il Romitino incontra gli interessati uno per volta perché (come scrive la Bianca) deciderà dall’alto del suo trono con la saggezza di Salomone e la preparazione di un Benedetto [in] Croce.

Deciderà, alla fine, a intuitu personae. Cioè il nostro beneamato sindaco-Ercole del Santonovo sceglierà l’unto di dio guardandolo con il suo occhio a raggi X manco fosse Nembo Kid.


In pratica, dopo tutto un terremoto come quello architettato nel bando, il Romitino sa già chi deve assumere a prescindere e senza «intuitare tanto la persona», perché ormai tutti sanno che il Romiti non ha una “verpa di diploma superiore” ed è, di fatto, inferiore, sotto il profilo culturale, al suo schiavetto negro che uscirà dalla lotteria.

Stessa cosa successe, ad esempio, quando l’Okkióne Mazzanti assunse il geometra ingegner Iuri Gelli per le sue eminenti doti professionali, la prima delle quali era l’affinità (cognato) con Dario Parrini, all’epoca segretario del Pd Toscana e senatore Pd. S’è visto, infatti, come il Gelli ha tutelato l’ambiente!

Ma sarà lui, il Romitino, che a malapena sa far la propria firma, a decidere se chi gli sta dinanzi è – come da bando – 1. non adeguato; 2. adeguato; 3. buono; 4. eccellente.


È, come in un film comico, vedere assumere il maestro elementare dalla classe stessa a cui deve insegnare, con un bimbetto che non sa ancora ben leggere, scrivere e fare di conto, che sale in cattedra e giudica l’insegnante che aspira a maestrare.

Tutto sempre e solo con i  numeri di Auschwitz: per dare, ovviamente, il cosiddetto fumo negli occhi al popolo bue che crede nella trasparenza e ha fiducia nella magistratura.

Ma che volete? Meglio di così non può andare.

In un’Italia di elettori dementi; di politici che non hanno neppure la terza elementare (di oggi, non di 60 anni fa), ma governano le aree protette del Montalbano che vanno all’alluvione perché i loro dipendenti – come il geometra Franco Fabbri – hanno regalato permessi per murare anche la gente viva in casa (parlo di Romolo Perrozzi, caro alla procura di Pistoia e a Curreli), c’è forse da aspettarsi di meglio?


No. Perché comunque vada, anche se viene giù l’Himalaya (o l’Himayala) c’è sempre, al bacino di depurazione, un procuratore che risponde a degli onest’uomini della polizia giudiziaria: «Ma allora non l’avete capito che io la sorella di Luca Turco non la intercetto!».

Vero, Coletta?

Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]

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Davvero il sequestro con l’oscuramento di «Linea Libera» è efficace ad evitare che io pubblichi un giornale clandestino e non eserciti una professione abusiva?

O il problema si risolverebbe hic et nunc, su due piedi, spedendo altrove (ma solo a portare fogli da un ufficio all’altro) i tre quarti della procura di Pistoia e Napoleone Bonaparte del tribunale delle esecuzioni immobiliari?

Che ne dice Barbarisi? Che ne pensa er sor De Marzo?

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