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la battutaccia. MA IL SOSTITUTO CLAUDIO CURRELI CHI SERVE, DIO O MAMMONA? LO STATO O I CLANDESTINI?

«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione» [Lc 12, 49]

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Oggi è stata gran festa in paese. Sì, lo so. Ma non per questo si brucian le chiese. No, no, no [L. Battisti]

Don Paolo Tofani, l’uomo della Portaperta, se l’è posta questa domanda quando ha ricevuto Claudio Curreli, scout, sostituto procuratore a Pistoia, piantumatore di alberi di Falcone e Caponnetto, caotico persecutore degli stalker del giornalismo per un reato che s’è inventato insieme al suo collega Giuseppe Grieco, moralizzatore dei disegni criminosi, oscuratore dei notiziari on line e scopritore di stampa clandestina, non vedente dei clandestini di Vicofaro e neppure della norma che gli impedisce di stare al lavoro nello stesso tribunale in cui opera anche sua moglie Nicoletta Maria Curci? Ma il Curreli di quanta protezione gode nell’alto dei cieli?


Se l’è posta, questa domanda, don Paolo Tofani o – come nel caso della Misericordia dell’Artioli – ha ficcato la testa sotto la sabbia e ha preferito l’utile (dall’Artioli prese 5 mila euro a Natale del 2013 dopo aver fatto finta di non vedere e non sapere…) alla verità imbarazzante? Eppure il suo ispiratore, Gesù di Nazareth, certe domande scomode se le poneva eccome!


È vero che Gesù non c’è più: ma quando va all’altare a celebrare la messa, don Paolo, ormai vecchio e compagno di scuola, se lo pone il dovere di farsi un esame di coscienza come canta, in latino medievale, un famoso Carmen Buranum? «Cum vadis ad altare missam celebrare te primum preiudica…», quando vai all’altare a dir messa, per prima cosa fatti un esame di coscienza e chiediti se sei in pari o in dispari con te stesso e con altri?


Forse Paolo è come i suoi superiori, sia ecclesiastici che terricoli: fa e basta. È bensì vero che Gesù insegna ad accogliere tutti, però… però… Io Gesù l’ho visto incazzato a belva coi mercanti del tempio; ma mai entrare nelle case in cui andava a cena, tirandosi dietro i clandestini delle strade della Galilea. E non cenava nemmeno con la sciarpa degli scout al collo.


E allora mi chiedo e chiedo – anche alle pie donne aglianesi livorose e che ce l’hanno perché siamo irriverenti, dicono loro, con don Paolo –: quanto è degno di rispetto un magistrato che fa come don Biancalani, cioè «disobbedisce e accoglie» con Terra Aperta?


È questo il suo compito? O, coordinando il flusso dei clandestini, tradisce la lealtà alla Costituzione e al popolo sovrano che lo stipendia non per fare a modo suo, ma per garantire il rispetto della legalità?


Qui non ci si capisce più niente, gente! E non si può fare neppure come in L’ora legale di Ficarra e Picone: non si possono chiamare neppure i carabinieri, perché se te ne càpita intorno certi come quelli che indagano a capocchia (i nomi ve li ho già detti e fatti: non li ripeto) son dolori! Non è vero Panarelli & Maricchioli?


O mi volete morto solo perché, vedendo ciò che vedo e parlandone pubblicamente, vi rompo le uova nel paniere e vi rovino la festa?


Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]


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«Fare l'avvocato non è come fare la toeletta a un cane»

Chi ha orecchie per intendere intenda

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