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la battutaccia. UNA VOLTA CI INSEGNAVANO CHE OMERTÀ ERA SINONIMO DI MAFIA E MALAFFARE: OGGI NON PIÙ?

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L’Italia è il paese superdemocratico dei vizi privati e delle pubbliche virtù. Se Cristo avesse fatto come la nostra magistratura, chi mai lo avrebbe inchiodato in croce? Lo avrebbero nominato come referente dell'Unione Ebraica nella terra degli Shardana né più né meno di quanto è toccato a Di Maio...

Ammettiamo che l’amministrazione della giustizia a Pistoia sia ineccepibile.


Ammettiamo che essa garantisca perfetta terzietà e imparzialità.


Ammettiamo che alcuni magistrati pistoiesi siano dei geni dell’ampolla in grado non solo di fare indagini come si deve, ma di avere perfino un naso da segugio, con 15 milioni di cellule olfattive, che gli fanno sentire il puzzo di marcio da una distanza di almeno 5 chilometri.


Ammettiamo che il comparto di un tribunale infinitesimale, come quello di Pistoia, sia a tenuta stagna e non filtri fuori nessuna notizia da nessuna parte, di nessun genere…


A tutto concedere (come a volte ama scrivere il Tar Toscana quando deve “perculare” un cittadino), come si spiega che Claudio Curreli, l’iperattivo tuttofare di Piazza del Duomo 6, piano 3°, possa:


1. vivere e lavorare gomito a gomito con la moglie Nicoletta Maria Curci nello stesso tribunale, quando la legge glielo vieta


2. servire in contemporanea lo stato e i clandestini, coordinandone i flussi a spregio del rispetto delle leggi dello stato


3. usare gli strumenti d’ufficio (è peculato o no?) per i propri interessi della propria vita privata di scuot-Agesci et alia similia


Senza che:


1. il suo collega Luigi Boccia ne abbia notizia

2. il suo capo Tommaso Coletta ne abbia notizia

3. la giudice Giulia Gargiulo, collega della moglie di Curreli, ne abbia notizia

4. il personale del tribunale penal-civile ne abbia notizia

5. l’ordine emerito degli avvocati di Pistoia e la Camera Penale ne abbiano notizia

6. il presidente della Corte d’Appello di Firenze (pur avvisato) ne abbia notizia


Coletta meglio farebbe a spegnere meno candele e a sorvegliare di più il suo ufficio (art. 21 Cost.: si può?)

Così questo magistrato, tragicamente noto per un mucchio di altri pasticci, può continuare a fare quello che vuole e a perseguitare i giornalisti abusivi e la stampa clandestina (con cui ha da sempre il dente avvelenato), senza che nessuno – in nome di Dio e della Costituzione, sorella di Mattarella – osi dirgli: «Mimmo, guarda un po’ di smetterla e va’ a far danno fra le pietre del Gennargentu!».


Quale può essere l’unica causa in grado di permettere al dito indice di quest’uomo, di alzarsi e di atteggiarsi a giudice della moralità degli altri, se non il fatto che costui gode di aderenze e sostegni che sanno, davvero, di legami indegni del suo ministero?


Potete dimostrare, giudici di Pistoia, che non è così? Se potete farlo, io sono qui. Fàtemelo sapere. O altrimenti non fategli piantare, a Curreli, troppi alberi antimafia.


Perché quelli che pianta lui hanno tutta l’aria di essere transgenici. E la «gente comune» di Coletta ne ha piene le scatole!


Edoardo Bianchini abusivo & clandestino per volontà del Curreli & C. [direttore@linealibera.info]

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Fare i giornalisti abusivi e stampare notiziari clandestini o fare l'avvocato che non lecca per terra dinanzi al giudice non è come fare la toeletta a un cane


Chi ha orecchie per intendere, intenda!

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