«Sommando o sottraendo uno stesso numero ai termini di una sottrazione, il risultato non cambia». Tralasciamo altri aspetti interessanti della sparizione della Comunità Montana, ma notiamo che anche nella “disputa” Bianchini vs Comune di Quarrata, troppe cose non tornano. E proprio grazie alla procura e a certi suoi solerti sostituti
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Chiamatela coincidenza, ma a me pare che la disputa fra il direttore Bianchini (che denuncia per tabulas, come scrive lui) e il Comune di Quarrata (che non ha mai risposto), abbia assonanze speculari con il caso Comunità Montana, del quale ci siamo occupati, come quotidiano, per svariati anni.
Togliamoci un primo sassolino con il Marchini, presidente della congrega di via dei Malespini 1 in Firenze, alias ordine dei giornalisti toscani.
Io chiamo “direttore” il Bianchini perché tale è da quando “dirigeva” un blog chiamato QuarrataNews e poi, via, via, nel prosieguo temporale, nella conduzione di testate on line sulle quali, sempre, mi ha concesso spazio. Senza essere “giornalista”, tessera che a suo tempo ho rifiutato, avendo scoperto, nei tempi andati ed in quelli presenti, che molti “giornalisti” altro non erano e sono che squallidi pennivendoli al servizio della moda politica corrente. Chiaro?
Ma torniamo a noi. Nella Comunità Montana denunciammo con documenti ed interviste la mala gestione supportata e favorita da una incapacità politica connivente e sicuramente più colpevole dell’unico indagato e condannato che è stato offerto in pasto al popolo per “chiudere il discorso”.
Alcuni di quei politici “dei miei coglioni” anche oggi volteggiano nell’agone politico montano e intenderebbero dare ancora lezione di moralità politica.
La morale è che per soli 300 mila € di deficit ed un patrimonio immobiliare e di altri beni che superava il milione di euro, questo ente fu soppresso e la Montagna non ne ha mai chiesto conto ai suoi carnefici politici.
Tutto ciò mentre la relazione Eller prospettava un danno-ammanco di svariati milioni di euro. Eller era il consulente incaricato dalla Comunità Montana di verificare i conti, visto che l’assessore al bilancio era sordo, cieco, muto ed incompetente.
Eller era anche (guarda caso!) il tecnico incaricato dal magistrato competente di adempiere allo stesso quesito.
Ecco entrare in campo la magistratura, quella che arriva dopo e che “casualmente” nomina lo stesso tecnico che, in ipotesi, è stato nominato anche dai vertici politici di un ente che avrebbe potuto essere collocato fra gli inquisiti e non fra gli inquisitori…
Tralasciamo altri aspetti interessanti di un “qualcosa che fu”, e notiamo che anche nella “disputa” Bianchini vs Comune di Quarrata, troppe cose non tornano.
Il Comune di Quarrata, dinnanzi alle accuse circostanziate del Bianchini, tace, mentre la magistratura fa le veci del Comune e interviene mettendo agli arresti il Bianchini per il reato di stalking giornalistico prima (?) e oscurando, poi, il quotidiano on line “Linea Libera”, sul quale il Bianchini offre ai lettori la sua ricostruzione di persistenti e tollerati illeciti amministrativo-penali commessi, a suo dire, in quel Comune, con tanto di nomi, cognomi e documentazione.
Il Comune di Quarrata tace e la magistratura gli fa da sponda, cioè fa quello che un Comune serio dovrebbe fare: denunciare il Bianchini per le eventuali ipotesi di reato.
Il Comune di Quarrata tace, non emette comunicati ufficiali e “passa” alla magistratura un compito che non gli compete.
Il Comune di Quarrata se ne sta buono nell’angolo e demanda ai magistrati il compito di pre-giudicare il Bianchini probabilmente indotti, i magistrati, da corrispondenze, contatti e quant’altro che a noi non è dato conoscere.
Perché questo atteggiamento? Chi sta dirigendo il balletto indecoroso fra chi denuncia ed è a sua volta denunciato, non per false comunicazioni bensì per stalking giornalistico, un reato che solo l’Università Federico II di Napoli conosce?
Non appare strana l’analogia fra una Comunità Montana in cui un solo componente “laico” dell’ente viene condannato, e un Comune, lèggasi Quarrata, che non ha il coraggio di proporsi in prima persona e demanda ad una certa magistratura il compito di mazziere?
Così a noi pare. Sono solo considerazioni che non vogliono essere offensive nei confronti di alcuno.
Ci attendiamo solo la venuta di un nuovo Eller, magari incaricato dalla Procura e dal Comune di Quarrata, per fare luce sulla vexata quaestio e se il perito farà il bravo, gli diamo, poi, un assessorato a Sesto Fiorentino, in quota Pd, come accaduto ad Eller.
Felice De Matteis [redazione@linealibera.info]
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