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original sin. TUTTO EBBE INIZIO DAL SINDACO OKKIÓNE MAZZANTI E DAL COMANDANTE DEI VIGILI MARCO BAI

Vi sembra normale che alcuni magistrati di Pistoia – e per giunta neppure dei “casti e puri fiorellini di serra” – possano permettersi di ignorare leggi, regolamenti, contratti, sentenze, documenti audio in forma di copia forense, danneggiando chi chiede legalità e favorendo chi è già stato ultra-favorito dalla politica e dalle amministrazioni locali?

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Èccolo qui il Mazzanti, l’imbambolator impreparato e neghittoso. È dalla Paola Bardelli a «6 in diretta» pronto a sparare stupidaggini sulle falsità del suo corrotto Comune protetto dalla procura di Pistoia

Chi lo avrebbe detto che all’inizio di ottobre 2019 quei due geni del sindaco Mazzanti e del suo comandante dei vigili Marco Bai sarebbero stati l’innesco al plutonio per una bomba che avrebbe devastato più di quella di Hiroshima?


Queste telefonate sono su una «copia forense» ordinata e non esaminata dal giudice Luca Gaspari. È serietà e giustizia corretta questa?

Vennero – malvolentieri: e dalle telefonate in mio possesso, certificate dal giudice Gaspari, si sente pure –, videro e vinsero, ma non come Cesare, la medaglia al valore della stupidità amministrativa.


Per non toccare, infatti, gli interessi personali del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, nessuno dei due fece mai niente: né mai volle farlo. E come minimo c’è già qui l’ipotesi del reato di cui all’art. 328 cp, rifiuto e/o omissione di atti d’ufficio. Ma se lo dici alla procura di Pistoia, quell’articolo non lo hanno mai visto come non sanno vedere un elefante nascosto dietro un lampione.


Addirittura il Mazzanti, una sorta di semianalfabeta buono solo a giocare a burraco e a mangiare alle pubbliche mense, andò pure in trasmissione dalla vicedirettore di Tvl, Paola Bardelli – stamani, 17 maggio, docente di deontologia e tecnica televisiva per l’ordine dei giornalisti – a «6 in diretta», tra una barciolina all’olio (appunto) e la telefonata di un mio lettore, che chiese al sindaco notizie del problema Lecceto. E costui, da perfetto disinformato, rispose che si trattava solo di “beghe fra confinanti”: solo che io&altri con il Perrozzi non abbiamo mai confinato neanche per 1 centimetro 1. E meno male, sennò chissà cosa avrebbe fatto per darci noia!


E proprio nella nullafacenza neghittosa del Comune di Quarrata in merito al problema, pur essendoci leggi, regolamenti comunali in vigore, documenti e atti ufficiali, sentenze univoche della giustizia amministrativa (anche del Tar Toscana), si evidenzia quello che anche il Curreli, la Martucci, il Grieco, il giudice Gaspari, e vari altri in fila, non hanno voluto vedere.

La questione è, infatti, bicòrne: 1. o non hanno saputo vedere per ignoranza; 2. o, data la loro toga, non hanno voluto saperne. E allora saremmo nel campo della malafede delle istituzioni.


Il ragionier non-dottor Perrozzi era, pertanto, ed è rimato, un favorito dal Comune di Quarrata; e dopo la riprovevole inchiesta currelo-grieco-martucciana (salvo se altri), anche un protetto della procura di Pistoia. I fatti portano, con solare evidenza, a queste conclusioni. Posso commentare per l’art. 21 della Costituzione?


Se però, magistrati pistoiesi, riuscirete a dimostrare che nessuno di questi signori (comprese le schiere di avvocati perròzzici) era a conoscenza degli elementi di prova citati, allora avrete ragione: allora io sarò uno stalker, un violento in privato, un diffamatore. Ma solo allora: e sono certo che non ce potete fare. Ammenoché, come sinora, non coartiate e pieghiate e distorciate la legge a supporto delle vostre tesi che, a mio parere, sono quanto di più malsano ci possa essere.


Cara procura di Pistoia, non solo non hai svolto alcuna indagine degna di tal nome, ma col tuo comportamento hai favorito il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi. Non hai fatto il tuo dovere e da qui non si scappa!

Tuttavia, poiché nessuna delle prove da me inviatevi e pubblicate e propalate in aula può essere confutata, perché la verità storico-documentale è quella che ho analizzato dall’ottobre 2019 ad oggi, tutto ciò che è successo (e, credo, in alcuni casi, perfino fatto succedere), non solo non è casuale, ma è frutto di indagini (?) a mio parere pre-pilotate verso una soluzione finale come voluta dal potere deviato di una procura che, ancora a mio modo di ragionare, a causa del suo modus operandi, sia extra che contra legem, deve essere come minimo smembrata e disseminata per tutto l’orbe terraqueo. Onde impedire che altri miseri cittadini, senza diritti e che non contano, abbiano a subire consimili trattamenti da sì tanta scienza infusa coagulata e consorziata nei tempi e nei modi più sbagliati che mi sia capitato di vedere.


Io non credo che questo sia il caso di Pistoia, almeno per certi magistrati della procura...

Lo stesso càpita col cosiddetto nuovo sindaco Gabriele Romiti, che sembra avere tutta l’aria dell’eterodiretto da Mazzanti, l’affamato di politica e pertanto, oggi, presidente del consiglio comunale.


Chiudo commentando e dicendo che nessuno di tutti questi meravigliosi attori da farsa della commedia-Pistoia, sembra degno di considerazione: perché nessuno di loro ha compiuto il suo dovere di verificare se davvero le mie prove erano false o se invece, ignorate pur essendo vere, due anni e 10 mesi di carcere sarebbe stata più degna condanna da infliggere alle cosiddette «autorità costituite» così care alla Gip Patrizia Martucci.


Negli anni 80, in prima pagina su l’Unità, Fortebraccio prese a schiaffi il provveditore agli studi di Pistoia Giovanni Pedrini. Gli disse quello che ora riservo ai personaggi del dramma come opinione da art. 21: Vergognatevi di essere come siete!


Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]



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Domani, se mi va, vi pubblico tutti i nomi del Comune di Quarrata e con l'elenco delle loro mende. Poi vediamo...

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