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sarcofago city. IL PROFESSORE E IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA, ECCO L’ITALIA DI SCIASCIA




Egregio direttore,

visto che sei in gran confidenza con i giudici del tribunale di Pistoia, puoi trasmettere loro questa considerazione di Sciascia? Avvertili anche che Sciascia è morto, prima che gli inviino qualche avviso di garanzia.

Non è un segreto che molti processi pistoiesi siano stati preparati e dibattuti qui, anche se nessuno dei giornalisti iscritti all’ordine di Giampaolo Marchini ve lo scriverà mai sulla sua testata “non-clandestina”…

Già che siamo in argomento: senza chiedertelo, so già che nessuno di coloro che hai beneficiato con un tesserino da giornalista lavorando e scrivendo su questo quotidiano democraticamente oscurato, sotto la tua direzione, ti avrà dimostrato solidarietà per lo scempio che, verso di te e il Romiti, stanno compiendo i tifosi del Napoli, quelli provenienti dalla Federico II, diventati magistrati “per grazia di Dio e volontà della Nazione” e accasati presso la città di Cino dove, evidentemente, stanno alla grande perché annusano, ritrovano ed attuano quel “simpatico” modo di vivere che Forcella e Scampia insegnano quotidianamente.


Senza chiedertelo preventivamente so anche che nessun politico democratico ti avrà riservatamente espresso la sua solidarietà né tantomeno denunciato pubblicamente lo strame che impunemente viene attuato contro la libertà di stampa: un atteggiamento che tu, erroneamente a mio parere, definisci “fascista” ma che, invece, è solo e soltanto cattocomunista.


Quel cattocomunismo che fa tornare vergini le troie solo perché vanno alla messa o perché si mettono un cencino intorno al collo per tornare ad essere bambini vestiti da cretini o il suo contrario.


Chi potrebbe salire le scale, forte del suo mandato popolare, poi, non può permettersi di adempiere al suo incarico istituzionale per paura di non poter riscendere le scale di quel tribunale per “quisquilie” pregresse che comunque non consentono di poter svolgere il proprio compito da pari a pari.


Questa è Pistoia, caro Bianchini. E poiché prima o poi i conti dovranno tornare a posto, io abbandono la scrittura e mi diverto, forte della mia provenienza sociale che non mi sono guadagnato ma che mi sono ritrovata, a sputtanare chi mi pare e come mi pare.


Sputtano questa gente sul loro terreno, nel loro ambiente e fra comuni conoscenze e mi diverto un monte quando li vedo sgattaiolare via dalla mia traiettoria…


Che dirti? Ciascuno a modo suo continui la battaglia comune contro questo ammasso schifoso di cattocomunismo che si nasconde dietro i codici, le disoneste interpretazioni di legge e le ancor più disoneste applicazioni.


Prima o poi, ne sono certo, faremo i conti. Ad maiora!

Felice De Matteis [redazione@linealibera.info]

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