La Gip Patrizia Martucci ha deciso che, dietro le insistenti, se pure insensate, preghiere dei sostituti Curreli-Contesini, Linea Libera doveva essere giustiziata, e se ne assumerà le dovute conseguenze.
Valga un solo esempio di una logica (cosa ignota a Pistoia) disarmante: se un chirurgo deve asportare un tumore al pancreas e, oltre a quello, asporta tutto il contenuto dell’addome per essere più sicuro che non rimangano in giro metàstasi, finisce dritto in galera – salvo che si tratti di un chirurgo da Concorsopoli promosso sul campo dalla dottoressa Lucia Turco, protetta, come si sa, da Tommaso Coletta.
Idem ha fatto la Gip attualmente infortunata. Senza pensare che sequestrare un intero stabilimento tipo l’Hitachi, perché un cesso è otturato da quattro assorbenti igienici, vuol dire che, per responsabilità di chi scrive e di Alessandro Romiti, ci rimettono, in modo fascisticamente autoritario e violento sotto ogni profilo di ogni tipo, i soci della cooperativa, i collaboratori, la pubblicità della pubblicazione on line, i lettori e, da ultimo e per forza, la giustizia. Anche se tale termine pare essere plerumque ignoto a Pistoia.
Questo modus operandi, a nostro giudizio, è un procedere “a capocchia” e ad personam. Il prudente apprezzamento del magistrato avrebbe richiesto – e non c’è dubbio – che la signora Martucci avesse sì pur scritto, al limite, un provvedimento di sequestro, ma circoscrivendolo ai “pezzi” incriminati.
Sul fatto dello stalking giornalistico, che è pura invenzione di uno shakespeariano sogno di una notte di mezza estate, lasciamo perdere la voglia di trasformare Pistoia una vera e propria Puniziòpoli, fenomeno che si riscontra sempre quando il sistema del potere vigente perde l’autorevolezza e assume tutte le qualità dell’autoritarismo di regime (o règime, avrebbe detto il generale Figliolo).
Oppure – ma presto arriveremo anche a questo – la Gip avrebbe potuto ordinare a chi scrive, e a Romiti, di chiudere la bocca per sempre come si dice ai matrimoni: con ciò onorando il meravigliosamente noto articolo 21 della Costituzione, sorella del non-presidente Mattarella. E la vita è bella und Heil Elly!
Sul versante della logica schizofrenico-giudiziaria (che è un ossimoro e va spiegato bene perché in procura non sembrano arrivarci da sé a tanta scienza…), fa impressione vedere che Curreli ritorna alla casella 1 del Gioco dell’Oca, nonostante lui stesso (preso, invero, per la manina da Coletta) avesse firmato la famosa lettera in cui diceva che Linea Libera non si poteva e non si doveva assolutamente chiudere.
La lettera veniva condivisa dal coordinatore dell’illecito traffico di migranti clandestini attraverso la famosa opera pia appellata Terra Aperta; accolta e firmata il 7 maggio 2021. Mentre la richiesta attuale di oscuramento del sito, passata da sotto gli occhi della Gip Martucci, è del 22 marzo 2023: circa due anni dopo.
Che cosa ha avuto Curreli nel frattempo? Ha passato una conversione sulla via di Damasco? O ha subìto qualche effetto avverso legato alla perdita di memoria per la terza dose anti-Covid? E quale assurda cospirazione antisistema ha trovato – stile Brigate Rosse e terrorismo nero – nella smilza, ma loquace e inflessibile Linea Libera?
O qual mai interesse lo spinge, ancor oggi, a fiancheggiare così da vicino due personaggi in cerca d’autore (Romolo Perrozzi e Milva Maria Cappellini) con tanto zelo, mettendoci, in aggiunta, il povero bimbominkia di Agliana (un falsario epigastràlgico, calunniatore seriale) che ha tutta l’aria di servire da mero supporto strumentale di destra per legittimare almeno una parvenza di terzietà e imparzialità che 90 su 100 a Pistoia sono cose ignote?
E in ultimo – tralasciando, per ora, la sostituta Contesini – avrà, Curreli, dimenticato e taciuto per caso o per espressa volontà quella sua famosa lettera che vedete qua sopra, nel momento in cui ha chiesto il provvedimento della Gip?
Fatto grave in ambo i casi, ove non anche ipotesi di deviamento dell’attenzione del giudice a fini “non punto belli” (citazione da quella piagnona della Lucia manzoniana).
Intanto sto preparando la valigia per la Namibia.
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]
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