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dittatura dei pm. QUANDO A PROTEGGERE IL MAI-COMANDANTE NESTI È UNA SOCIETÀ PER AZIONI AI DANNI DEGLI AGLIANESI 

Stamattina, 13 maggio 24, nell’aula penale della dottoressa Daniela Bizzarri, in San Mercuriale, si è continuato a parlare del mai-comandante Nesti, diffamato, a suo giudizio insindacabile (mai posto in discussione dai suoi protettori: i sostituti della procura da un lato, i politici dall’altro [sia rossi che neri] e, a metà, gli avvocati della difesa), da parte di quei delinquenti seriali di Linea Libera

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Avvocato Lucarelli, di chi è la firma della determina 60, nostra o del suo cliente? Ed è corretto, questo atto, per quanto lei possa capire?

Ora è bensì vero che gli avvocati della difesa e di parte civile (nella fattispecie la signora Annalisa Lucarelli) in quanto tali, sarebbero, almeno in teoria, gli unici autorizzati a sparare bischerate a gratis. Ma, dinanzi all’indifendibile evidenza dei fatti, farebbero, pur essi, mostrandosi più intelligenzialmente continenti, meno figure di quelle rese famose dal povero Emilio Fede.

 

Domanda 1 della Lucarelli. Ma voi giornalisti come potete sostenere che certe decisioni del Nesti erano illegittime? Chi vi ha detto che lo fossero? Come potete esserne certi.

Risposta di un quisque (= uno qualunque) non de populo, ma… de coleonibus: «Basta guardarle, avvocato. Basta vedere – ad esempio – la determina 60 della foto di apertura. Se lei sa leggere, si renderà conto, anche senza la laurea, che il mai-comandante Nesti non può imputare la custodia e la rottamazione di mezzi a un capitolo destinato all’acquisto beni per la polizia municipale. Questo perché altra cosa è un bene e altra un servizio. Non facciamo come la sostituta Serranti che, pur provenendo dall’Agenzia delle Entrate, confonde un fornitore con un contribuente.


Se non basta questa risposta, avvocato Lucarelli, si fidi di chi le sta scrivendo: idoneo alla dirigenza e vincitore di concorso pubblico dalla categoria esecutiva, a quella di concetto, a quella direttiva. E questo dovrebbe elidere tutte le sue capziose argomentazioni.


Domanda 2 della Lucarelli. Ma il Nesti ha mai subìto provvedimenti sanzionatori di sorta?

Risposta, ancora, del solito quisque de coleonibus: «E chi mai glieli avrebbe fatti, i provvedimenti? Un’amministrazione rosso-fuoco che voleva solo lui a mettere a soqquadro il comando vigili? Un’amministrazione che, dal 2000 che doveva istituire la commissione di disciplina, nel 2019 non la aveva ancora istituita? Un’amministrazione il cui motto era, come quello dei patrioti, O Nesti o Morte»?

Prima acerrimi nemici, poi col Nesti amor felici! Vatti a fidare dei politici eterodiretti dal senatore Patrizio La Pietra/Plastilina

Domanda 3 della Lucarelli. Ma voi, giornalisti diffamatori, lo avete mai denunciato il Nesti alla procura della Repubblica?


Risposta del solito quisque: «Annalisa, ma allora non lo vuoi proprio capire (cito Coletta della Lucia Turco e di Daniele Cappelli) che la procura di Pistoia il Nesti non lo intercetta e non lo tocca perché intende proteggerlo!».


Nel corso dei processi che Curreli ci ha ignominiosamente rovesciato addosso, l’avvocata Lucarelli mi ha letteralmente sfibrato, facendomi sempre e solo le stesse domande. In un paio di occasioni le ho detto anche «Ora basta avvocato… non ne posso più di ripetere le stesse cose».


Vediamo, qui, se capisce cos’è la professione del giornalista. Le cito il caposaldo:


«Art. 2. Diritti e doveri. È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori».


Annalì…, io non vedo proprio codificato da nessuna parte un dovere di riferire alla procura. Anche perché – parliamoci chiaro – la procura su Nesti si era già espressa ad abundantiam:

1. nessuna indagine sul suo concorso taroccato; 2. nessuna indagine sulla lettera inviata in procura dal sindaco Magnanensi; 3. affidamento, anzi, a Nesti dell’incarico di Vpo. Lo premiarono pure, non le sembra, avvocato?


Domanda 4 della Lucarelli. Perché prima eravate amici del Benesperi e dopo siete diventati nemici?


Vedi sopra: «Annalì… non fare la sprovveduta che non sei! Benesperi e Ciottoli prima hanno fatto il diavolo a quattro contro il Nesti; e in un secondo momento, intortati dalla segretaria generale Aveta, protezionista del Nesti, si sono messi a proteggerlo anche loro. E in proposito, dato che sei ossessionata dai link, ascoltati questa bella canzone di Vasco Rossi, Non l'hai mica capito».

VPO. Ebbe il premio e, per quattr’anni, fe’ di tutto e ingenti danni!

Alla sequenza delle confusioni conclusive (riassumo: se Nesti non ha mai avuto né richiami, né condanne, né annullamenti di atti né altro) rispondo con ciò che diceva Piercamillo Davigo: tutti gli uomini sono innocenti finché non vengono pizzicati, ma di fondo sono colpevoli. PierCavillo aderisce bene anche al giustizialismo della sinistra buona cara ai politicamente corretti, no?


Se gli atti prodotti da Nesti, usando le immagini del linguaggio boccacciano, sono più unti e bisunti e più frittellosi del cappuccio di Guccio Porco, aiutante di frate Cipolla, si può dire e affermare, Annalisa, che il Nesti è un campione di limpidezza stile Swarovski? Io non credo, direbbe il grandioso senatore Razzi di Crozza.


Via… Non pigliamoci per il basso didietro, di grazia! Il Nesti, senza aver vinto una beata minchia, ha fatto da comandante usurpatore dal 2000 al 2015: non grazie a se stesso, ma di chi lo protesse e lo protegge. Tutto il resto è fuffa da studio Niccolai, a cui crebbero, e fin troppo bene, i denti davanti; un patrono più che bravo a sollevare, a comando, le polveri e le ceneri di Gramsci!

Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.info]

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QUI HABET AURES AUDIENDI, AUDIAT CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE, INTENDA


La dott.ssa Daniela Bizzarri

C’è da augurarsi solo che la dottoressa Bizzarri nella sua aula non ceda né alle confusioni nestiane né alle pressioni curreliche come quelle della famosa «lettera scarlatta» fatta passare come cosa santa, mentre era solo un bell’inciucio del notaio Muscariello.


Ma, a Dio piacendo, se ci sono cose che i soldi non possono comprare, ma per tutto il resto c'è Mastercard, per queste vergogne giudiziarie pistojesi c’è una bellissima “copia forense” del mio cellulare sequestrato, fatta fare espressamente, senza rendersene ben conto, da Luca Gaspari.


Che nessuno (neppure don Claudio, lo scout che apre la terra) potrà contestare…

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